VERSO LE ELEZIONI REGIONALI. CROCETTA ESCE MALCONCIO DALLA DIREZIONE DEL PD

Il Presidente della Regione sempre piò solo. Ormai il nodo da sciogliere è se votare a ottobre o la prossima primavera

Il “rivoluzionario” è solo, messo da parte, reduce da tre dimissioni in una settimana dei suoi assessori. Ha un record non invidiabile: 36 assessori cambiati in 30 mesi di governo. E’ solo questa la rivoluzione di Saro Crocetta. Per il resto, la sua presidenza è fitta di riforme lasciate a metà, annunci e proclami rimasti a volare nell’aria. Pochissime leggi, pochissimi provvedimenti capaci di dare la svolta alla Sicilia. Anzi, l’Isola si trova in una pericolosissima situazione di stallo.

La direzione regionale del Pd, riunitasi ieri, ha sancito chiaramente l’addio a Crocetta. Nessuno crede più ad un cambiamento della sua politica volta a virare per una rotta capace di portare risultati. Anzi, nel Pd, ad esclusione di un paio di “amici”, Lupo e Lumia, sono convinti che prima finisce l’esperienza Crocetta, meglio è.

Patetico l’intervento di Crocetta. Anzichè di proporre una svolta, ha tentato una difesa che poggia sui soliti “attacchi personali”.E’ patetico davvero: “Bill Clinton, quando venne coinvolto in una vicenda di sesso, non fu attaccato come me. Sono vittima di un’operazione mediatica. Mi attaccano per i miei interventi estetici, ma sonovittima di un pregiudizio”.

No, Presidente, lei è vittima di se stesso, della sua inadeguatezza a governare la Sicilia. No, Presidente, lei ha tradito la sua stessa rivoluzione.

Ieri, il segretario del Pd ha posto dei quesiti a Crocetta, dei quesiti squisitamente politici. Quesisti ai quali “non ha dato risposta”, ha chiosato Crisafulli, a cui fa eco Cracolici.

Crocetta vede mafia ovunque, ma non vede la gravissima situazione in cui è ridotta la Sicilia. Certo, lo stato di grave crisi che attanaglia la Sicilia non parte da lui, ma la sua “rivoluzione” ha sortito un effetto pari allo zero.

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