TERME, IL SINDACO DELUSO DALLA LENTEZZA DI BUROCRATI E DI CROCETTA. “LA DELIBERA DI CHIUSURA UNA CONDANNA A MORTE PER SCIACCA”
Dopo la speranza, la delusione. Eppure, il sindaco Fabrizio Di Paolo ha creduto davvero alle parole pronunciate dal presidente Rosario Crocetta sulla vicenda che riguarda le Terme.
La delusione per un tempo che passa, e per le risposte che non arrivano. L’unica cosa che scoore è il tempo che si sta portando via anche la stagione stiva, giunta nel suo pieno.
“Come socio di maggioranza, come autorità istituzionale e politica, faccia convocare nel più breve tempo possibile l’assemblea dei soci che finalmente decida, dia certezze e porti a conclusione l’iter, concordato e condiviso, con un perentorio cronoprogramma. Anche se ormai la stagione è compromessa”, è lo sfogo del sindaco.
Una delusione messa nero su bianco e inviata a Crocetta. Lettera che è stata trasmessa anche ai parlamentari del territorio, agli assessori regionali all’Economia e al Turismo, al presidente dell’Anci Sicilia, al presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana.
“Prendo atto che a oggi le Terme di Sciacca sono ancora chiuse. E questo nonostante le rassicurazioni che ho avuto nel corso dell’incontro nel suo ufficio, a Palermo, lo scorso 26 maggio – dice il sindaco Fabrizio Di Paola al presidente Rosario Crocetta –. Ricordo che si era personalmente impegnato ad aprire lo stabilimento e l’albergo per la stagione estiva. E che non mi sarei più dovuto preoccupare. L’impegno, il personale impegno del Presidente della Regione Siciliana e non di un burocrate qualsiasi, non ha finora sortito alcun risultato. L’unico risultato è la chiusura, l’abbandono, il degrado”.
Di Paola continua scrivendo che “la città di Sciacca si sente ingannata, il territorio si sente ingannato da un’istituzione sempre più assente, distratta, confusa, incapace di dare soluzione ai piccoli e grandi problemi. La Regione Siciliana ha in mano le sorti delle nostre Terme, essendone l’ente proprietario. L’assemblea dei soci – con la Regione socio di maggioranza – è stata solo in grado di ratificare, con la sciagurata delibera dello scorso marzo, la chiusura di ogni attività termale. Non ha fatto altro”.
“Alla luce di quello che è avvenuto, dell’immobilismo che ho registrato, quella delibera è stata una condanna a morte. Perché da allora, nulla si è mosso. Solo il Comune di Sciacca, ha spinto, si è attivato, ha destato l’attenzione, si è impegnato a elaborare un piano con soluzioni-ponte. E grazie a questa instancabile attività si è arrivati all’incontro del 26 maggio durante il quale, le ricordo, aveva accettato il piano elaborato dal Comune e, in mia presenza, si era messo in contatto con dirigenti e funzionari dell’apparato burocratico regionale per avviare l’iter che portasse alla riattivazione delle Terme di Sciacca”, scrive Di Paola.
Ad oggi, l’Asp che avrebbe dovuto prendersi in gestione provvisoria lo stabilimento delle Terme aspetterebbe l’avallo della Regione. Anche il commissario liquidatore è in attesa di un cenno della Regione per convocare l’assemblea dei soci ed emanare il mini bando per la gestione temporanea da parte di un privato del Grand Hotel. “Tutto ciò è davvero paradossale. Mi sono rivolto con fiducia alla massima carica dell’Istituzione regionale, ho ottenuto un impegno solenne a cui ad oggi non è seguito nulla. Non c’è un iter avviato, non ci sono uffici impegnati, non si è prodotto un atto. Niente”,lamenta il sindaco.
“Ho solo notizia di un sopralluogo dei vertici dell’Asp. “Le chiedo, allora, – conclude il sindaco Fabrizio Di Paola, rivolgendosi sempre al Presidente della Regione Rosario Crocetta – di riprendere in mano la situazione per non trasformare le Terme di Sciacca in emblema di immobilismo, inefficienza, fallimento. Come socio di maggioranza, come autorità istituzionale e politica, faccia convocare nel più breve tempo possibile l’assemblea dei soci che finalmente decida, dia certezze e porti a conclusione l’iter, concordato e condiviso, con un perentorio cronoprogramma. Anche se ormai la stagione è compromessa”.