IL CASO SCUOLA “NAVARRO” FINISCE IN SENATO: MARINELLO PRESENTA INTERROGAZIONE AL MINISTRO

La vicenda della sospensione della professoressa d’inglese in servizio nell’istituto Navarro, tra l’altro in pieno svolgimento degli esami degli alunni, finisce in Parlamento con una interrogazione del sentaore Giuseppe Marinello. Due giorni fa abbiamo riportato sul nostro giornale l’accaduto, pubblicando la lettera dei genirtori inviata alle autorità scolastiche.

Questa l’interrogazione dels enatore Marinello (Ncd)

Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

– Premesso che durante l’esame parlamentare della riforma della scuola molti dubbi sono stati sollevati sulla figura del dirigente scolastico che si stava delineando; le perplessità sorgevano soprattutto in merito all’elevata discrezionalità e agli enormi poteri conferiti al dirigente nella gestione dell’istituto scolastico, in quanto nella realtà dei fatti, molto spesso, non si riscontrano le risorse umane dotate delle competenze necessarie per gestirli;

considerato che: nelle scorse settimane il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo “Navarro” di Ribera (Agrigento) si è reso protagonista di un provvedimento alquanto discutibile: durante l’espletamento delle prove di esame per il conseguimento della licenza di scuola secondaria di I grado, il dirigente scolastico ha irrogato una sanzione disciplinare nei confronti di una stimata docente di lingua inglese dell’istituto, la quale si è ritrovata nell’impossibilità di seguire ed accompagnare i suoi alunni durante il percorso delle prove scritte ed orali; dalle notizie riportate dalla stampa, sembrerebbe che, immediatamente dopo la notifica della sanzione, alla docente sia stato intimato di non frequentare la scuola per i 10 giorni successivi;

non si riesce a comprendere l’urgenza e la celerità con la quale è stato adottato il provvedimento da parte del dirigente scolastico, il quale non ha minimamente valutato il disagio psicologico causato agli alunni in un momento così delicato del loro percorso formativo; nelle altre occasioni in cui sono state adottate sanzioni disciplinari verso insegnanti dello stesso istituto comprensivo, le stesse sono state notificate a distanza di un mese o più dalla contestazione degli addebiti; nei confronti della professoressa di inglese la sanzione è stata notificata dopo sole 12 ore dalla sua audizione, e proprio in coincidenza con la prova d’esame di lingua inglese;

senza voler sindacare il merito del provvedimento disciplinare irrogato, a parere dell’interrogante si ritiene del tutto inopportuna la scelta dei tempi e delle modalità adottate dal dirigente; quest’ultimo, nella circostanza, non ha dimostrato alcun tipo di sensibilità nell’ipotizzare il disagio psicologico causato agli alunni dall’adozione di un simile provvedimento; gli stessi alunni, dopo aver sostenuto l’esame scritto di inglese, ignari dell’accaduto, sono comunque usciti da scuola turbati, smarriti e alquanto stupiti del fatto di non aver più visto la loro insegnante d’inglese, sempre pronta a sostenerli e ad incoraggiarli al fine di ottenere il meglio da loro, a maggior ragione durante il primo esame della loro vita; gli stessi hanno riferito che durante l’esame, nonostante la calma apparente, hanno respirato un clima di tensione latente che mai sarebbe dovuto esistere e mai avrebbe dovuto pregiudicare l’andamento dell’esame stesso; con le sue scelte repentine e alquanto discutibili, ad avviso dell’interrogante, il dirigente scolastico è venuto meno al suo ruolo di garante e di persona super partes.

Infatti, risulta estremamente iniquo che agli alunni di alcuni corsi sia stata negata la possibilità di sostenere gli esami con tutti i loro insegnanti, a causa del provvedimento disciplinare, a differenza di quanto giustamente permesso agli alunni di tutte le altre sezioni dell’istituto; i genitori degli alunni, a mezzo stampa, hanno espresso tutto il loro profondo rammarico per l’accaduto che si va ad aggiungere ad ulteriori precedenti poco piacevoli di cui si sarebbe reso protagonista il dirigente. Lo stesso percorso degli esami di licenza media è stato discutibile ed insolito: il suo inizio è stato posticipato di un giorno rispetto alla data comunicata ufficialmente alle famiglie, le quali, accompagnando i figli a scuola per la prima prova, hanno trovato l’edificio scolastico non disponibile, in quanto molte aule erano state utilizzate la sera prima come seggio per le elezioni amministrative.

Il cancello dell’istituto era aperto perché gli operai del Comune continuavano a trasportare suppellettili ed attrezzature varie utilizzate per la consultazione elettorale, ma nella scuola mancava il personale scolastico, dalla segreteria ai bidelli. Infatti, il dirigente aveva sospeso l’attività scolastica fino al giorno successivo a quello delle elezioni, nonostante avesse già comunicato per la stessa data l’inizio degli esami.

La negligenza del dirigente nel caso appena esposto è evidente e il suo errore facilmente evitabile, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e se intenda approfondire la vicenda attraverso un’ispezione in loco da parte di ispettori ministeriali; se non intenda sollecitare un provvedimento sospensivo del dirigente, qualora dovesse essere accertata la superficialità o la non ragionevolezza dei provvedimenti adottati.

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