MESSA IN SICUREZZA COSTONE CODA DELLA VOLPE, L’ALTRASCIACCA CHIEDE TEMPI E MODI CERTI

Era il lontano 2008 quando avvenne il crollo del costone di Coda della Volpe, nella zona di Cammordino. L’AltraSciacca torna a sollecitare l’Amministrazione comunale affinché provveda a risolvere il “tanto reale quanto serio problema della stabilità del costone interessato da vistosissime crepe e da una perdita fognaria di vaste proporzioni che ne deturpa la naturale bellezza e contribuisce alla sua erosione”. Nonostante il tempo intercorso, le innumerevoli rassicurazioni avute circa il finanziamento di 800 mila euro e l’approvazione del progetto d’intervento da parte del commissario straordinario delegato “per l’attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico”, ad oggi “non si hanno notizie se i lavori di messa in sicurezza inizieranno e quando inizieranno”, scrive l’AltraSciacca.

La situazione è aggravata dall’insistenza sul costone di Cammordino di una perdita fognaria che danneggia l’immagine turistica della nostra città, dato che deturpa uno dei luoghi più incantevoli della nostra città, e la cui eliminazione non sembra essere così immediata.

La perdita fognaria proviene dalle Terme e il gestore del servizio idrico integrato per poter intervenire ha chiesto che le acque reflue di tipo civile siano separare da quelle sulfuree del trattamento termale, le quali non possono essere scaricate nella pubblica fognatura ma potrebbero essere convogliate in altro sito o scaricate direttamente a mare.

La Terme di Sciacca S.p.A. si e’ assunta l’onere di soddisfare la richiesta di Girgenti Acque ed è stata autorizzata nel 2014 (aut. 328/14) a poter eseguire i lavori di separazione e smaltimento delle acque termali da quelle reflue del complesso edilizio termale.

“Però oggi tutti siamo a conoscenza della condizione economica delle Terme in stato di liquidazione e dubitiamo fortemente della possibilità di un loro intervento concreto”, continua l’AltraSciacca,chiedendo al Sindaco di “fare chiarezza sulla questione e, in particolar modo, di chiarire i tempi e i modi d’intervento indicando la distribuzione delle responsabilità affinché i cittadini, se mai dovesse accadere l’irreparabile, sappiano a chi attribuire le giuste colpe”.

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