QUEL “PIPITUSCIO” ABBANDONATO E MISERAMENTE LASCIATO AL DEGRADO

Istallato a Porta Palermo, è l’emblema di come vanno le cose nella nostra città. Mai utilizzato o spostato altrove per altri usi

“Lu pipituscio”, il “Vespasiano”, in tanti hanno affibiato un nome alla garitta collocata in piazza Porta Palermo. Con enfasi era stato posizionato, immortalando l’evento con le immancabili telecamere e interviste di ben due assessori della giunta Bono.

Da oltre quattro anni  giace immobile, solitario, inutilizzato. Nel suo piccolo, quasi rappresenta l’emblema della città per le opere pubbliche: l’incompiuta.

Secondo l’intenzione iniziale, doveva servire come punto di accoglienza e di diffusione di informazioni turistiche. Specialmente per i turisti che giungono a Sciacca con i pullman entrando dal lato ovest della città, cioè dalla via Cappuccini. Giunti alla garitta avrebbero trovato impeccabili impiegati dispebsatori di notizie sulla città. A piedi, il gruppo avrebbe oltrepassato Porta Palermo e percorso le vie del centro storico.

Poi, all’uscita est, cioè verso la villa comunale, il gruppo avrebbe trovato il pullman e proseguito altrove. Di queste garitte, il Comune ne ha ordinato 3. Garitte che avrebbero avuto la loro utilità se utilizzate.

Era l’epoca dell’assessore Mariella Campo che ordinò anche diverse biciclette per la Polizia Municipale. Nessuno le ha utilizzate, nè le utilizza, ad eccezione di un ausiliario che armato di buona volontà lo vediamo, oggi, pedalare in servizio nel centro storico. Non inquina, fa movimento fisico che fa bena alla salute, e si snoda senza problemi per il traffico urbano. Merita un encomio.

Le garitte in ferro per lunghi anni sono state in deposito presso la locale fabbrica che li ha costruite. Una è stata collocata in piazza Friscia per un altisonante Info Point. Ma come tutte le cose di questa città, c’è una spinta e poi…lo stallo.

Oggi, l’info point di piazza Friscia è una sorta di bacheca dove vengono incollati gli avvisi. Il sindaco Vito Bono aveva intenzione di trasformarle come penseline, attraverso una modifica, nei punti di fermata dei bus urbani.

Magari si potrebbero offuscare i vetri, montare un cesso e utilizzarlo come gabinetto pubblico. Almeno, le diverse decine di anziani che frequentano quella zona ne trarrebbero utilità.

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