CRISI TERME, ZAMMUTO: “ADESSO RACCONTIAMO NOI LA NOSTRA VERSIONE”
“Si tratta di una battaglia di sistema nel quale interessi politici, individuali, clientelari, ambientali cui si aggiungono ignoranza, indifferenza, apatia, senso di irresponsabilità la fanno da padrone”
Sulla crisi delle terme, in questi ultimi giorni quasi tutti gli attori in campo hanno raccontato la loro versione in uno scenario de “l’un contro l’altro armati”. Tutti contro tutti. Credo manchi solo la narrazione della C.d.L. di Sciacca. Ecco come l’abbiamo vissuta noi. Alla alla fine della stagione 2014 le terme di Sciacca si trovavano in una grave condizione di bilancio e finanziaria, che in verità non era tanto dissimile da quella ereditata dal momento del suo commissariamento. Stava però cambiando il clima e il metodo con cui la regione avrebbe considerato le sue “ partecipate”.
Avvertito il pericolo, lavoratori e OO.SS. hanno avviato la protesta, denunciando il rischio chiusura. Intanto che la protesta montava e venivano fuori i rischi e le problematiche, il C.d.A. della Società Terme, quasi a proteggersi da eventuali coinvolgimenti, deliberava la chiusura di tutte le attività delle terme. Apriti cielo! Tutti: tecnici, partiti, OO.SS., lavoratori, associazioni e tanti “scienziati” escono fuori con le loro soluzioni e le iniziative da mettere in campo. Questa C.d.L., probabilmente molto presuntuosamente ma visto l’epilogo, a buon ragione, dichiarava e si scontrava frontalmente con il Commissario Liquidatore, nonché Presidente del C.d.A. Società Terme, dichiarando e sostenendo che così come il C.d.A. aveva deciso per la chiusura era lo stesso consiglio che doveva trovare la soluzione. Anche se questa decisione doveva passare attraverso il parere del Governo Regionale. Scontro poi proseguito con la rappresentante del Governo Regionale nel C.d. A., dott. Terranova, a Palermo.
E’ chiaro che non è così semplice come vogliamo farlo apparire e che si tratta di una battaglia di sistema nel quale interessi politici, individuali, clientelari, ambientali cui si aggiungono ignoranza, indifferenza, apatia, senso di irresponsabilità la fanno da padrone. L’insieme di tutto questo ha generato passerelle, promesse, dichiarazioni, iniziative, contro-iniziative finite in bagarre e, ad oggi, ad un nulla di fatto. Noi, come C.d.L. continuiamo a pensare che sarebbe stato sufficiente che quello stesso C.d.A., che ha stabilito la chiusura, facesse intendere al Governo che sarebbe stato possibile, e ancora lo è, proseguire con l’affido a privati così come si è stabilito oggi per ridurre i tempi e dare soluzione al problema.
Vi sembra troppo semplice? Lo è! Basta solo non accettare e combattere questo sistema. Qualcuno da tempo scrive che le terme non potranno mai aprire perché troppo indebitate e perché non ci sono più speranze. Lo scrive da tempo come a portare avanti una scommessa su chi aveva ragione. Avere ragione per l’andazzo che c’è nelle nostre terre e nella nostra regione è una scommessa che i book maker darebbero 1 a 100. Battersi per sconfiggere il sistema sarebbe la prima volta. Non vinci niente ma dai il segno che vincere si può e si deve. Sarebbe come vincere 1000 puntando solo 1. La C.d.L. forse si batte contro i mulini a vento e continuerà a farlo, anche se uscirà sempre sconfitta, ma se un giornale, molto “realisticamente”, invece di limitarsi a raccontare le cronache, scommette sul “noi l’avevamo detto”…..
Il Segretario Franco Zammuto