Non tutti i naufragi raccontanti dagli immigrati di volta in volta salvati nel Canale di Sicilia sono reali. Molti dei orti cercati e mai trovati dalla Marina italiana potrebbero non esistere affatto.

Dopo il primo grande naufragio del 3 ottobre 2013 a Lampedusa gli scafisti si erano organizzati per cavalcare l’onda emozionale e costringevano i migranti a gettarsi in mare prima dell’arrivo dei soccorsi per simulare un naufragio e poter così convincere le autorità che gli scafisti erano annegati evitando l’arresto.

Raccontare che avevano fatto naufragio e che l’equipaggio era morto annegato era la storia, falsa, che l’organizzazione di trafficanti di esseri umani che opera in Libia aveva imposto di raccontare in Italia ai 294 migranti che sono stati poi soccorsi dal pattugliatore della Marina Militare tedesca ‘Hessen’ e sbarcati ieri a Pozzallo. La ricostruzione fornita dai testimoni alla polizia di Stato non era credibile, e dopo un paio di ore è venuta fuori la verità. Il presunto scafista, un eritreo, è’ stato così individuato e fermato su disposizione della Procura di Ragusa.

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