TERME, CROCETTA VUOLE PASSARE IL CERINO A FABRIZIO DI PAOLA. MA LA FIRMA DEL DISATRO E’ SOLO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE

Colpo basso di Crocetta: è prioritario affidare tutti i siti a enti pubblici. E salta l’ipotesi di Mangia per il Grand Hotel

Lo avevamo scritto in tempi non sospetti – settimane fa, prima ancora che il sindaco Fabrizio Di Paola proponesse soluzioni per salvare dalla chiusura la stagione termale- che il cerino, alla fine, passasse nelle mani del sindaco stesso. Una sorta di boomerang che il Presidente delle Regione, Rosario Crocetta, ha indirizzato sulla testa del sindaco. Un boomerang che ribalta le responsabilità, ma evidenzia la latitanza e il menefreghismo del Presidente della Regione, la sua incapacità ad assumere scelte.

Lo avevamo scritto che le ipotesi prospettate, dalla cooperativa dei lavoratori, all’Asp, all’imprenditore Mangia, si sarebbero infrante contro la volontà di una Regione a bistrattare non solo il suo patrimonio, ma anche un intero territorio. Ormai è chiaro che la stagione è persa. Altro che autorizzazione all’emanazione dei “mini bandi” per affidare provvisoriamente (8 mesi) a terzi le attività termali! E’ stata presa la decisione di nascondersi dietro corrispondenze che servono solo a perdere tempo, ad evidenziare il profilo della vigliaccheria.

In buona sostanza, Rosario Crocetta ha accolto la proposta elaborata dal sindaco Di Paola e dal Presidente del Consiglio comunale, Bono, di un intervento diretto del Comune. Avete proposto di avere un ruolo nella gestione provvisoria? Bene, mettetelo per iscritto e siate consequenziali. Questa la risposta, dopo settimane, che la Regione ha inteso dare al sindaco. In buona sostanza, mentre le Terme sono “morte”, a Palermo amano discutere del nulla. La Regione, in buona sostanza, ritiene prioritario l’affidamento di tutti i siti termali ad un soggetto pubblico, quindi il Comune. Una disponibilità che diviene essenziale ancor prima di conoscere se l’Asp è disponibile a gestire lo stabilimento.

E adesso? Cosa risponde il Comune di Sciacca? La risposta non può che essere negativa. E Crocetta dirà: colpa dell’Amministrazione comunale che si è tirata indietro.

Signor Presidente Crocetta, lei immagina di prendere in giro la gente, ma anche giornalisti che proprio sulla storia nefasta delle terme possono essere docenti. La Sua latitanza sulla questione termale è stata magistrale, il Suo disinteresse per il territorio fin troppo evidente, tanto da far sconcertare lo stesso Pd locale. La responsabilità di quanto accaduto è chiarissima e risale a Lei. La firma storica sulla chiusura delle attività termali, mai avvenuta in precedenza, è la Sua.

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