L’IMU IN AGRICOLTURA VIOLA NORME EUROPEE
L’Imu agricola contrasta totalmente i trattati europei e viola la Pac”. Le reiterate proteste del comparto agricolo e dei sindaci italiani, trova in queste una preziosa sponda in Parlamento Europeo grazie all’intervento rivolto alla Commissione dell’eurodeputato siciliano del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao. “Per Renzi e soci – spiega Corrao – l’Imu agricola va applicata alle costruzioni e ai terreni strumentali allo svolgimento dell’attività agricola, considerati alla stregua di pura e semplice ricchezza accumulata. La normativa non si applica ai comuni montani; in quelli parzialmente montani esclude i coltivatori diretti; in quelli non montani l’applicazione è totale, istituendo, di fatto, un criterio impositivo discriminatorio. Morale l’ennesima mazzata per un comparto già gambizzato dal libero mercato. L’imposta colpisce un settore già oberato da difficoltà e in piena crisi produttiva alterando, peraltro, la concorrenza e creando discriminazione fra produttori e consumatori dell’area UE dove simili normative non esistono. Questa norma si pone in pieno contrasto con le disposizioni contenute nei trattati europei e in particolar modo con gli obiettivi della PAC”. Alla luce di tali premesse, l’eurodeputato siciliano ha depositato formale interrogazione alla Commissione Europea in cui si chiede: “Se la normativa italiana contrasti con la PAC e in particolare con gli obiettivi di cui all’art. 39 TFUE ossia: incrementare la produttività dell’agricoltura; assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola; stabilizzare i mercati; garantire la sicurezza degli approvvigionamenti; assicurare prezzi ragionevoli ai consumatori. Ed ancora – scrive Corrao – se la Commissione ritiene che la normativa italiana ostacoli il settore agricolo nell’ambito del mercato europeo alterandone la concorrenza e creando discriminazione fra produttori e consumatori nell’ambito del mercato europeo in violazione dell’art. 40 TFUE”.