Dovrebbe intervenire la Regione che, con un debito spaventoso, chiede soldi a Roma per evitare il crash del bilancio regionale; il tutto mentre è sempre più vicino il commissariamento dell’Isola

Avete mai visto uno che sta per annegare salvare un altro nelle stesse condizioni? Avete mai visto uno che ha debiti correre in soccorso chi si trova peggio di lui? Beh! In Sicilia ormai si passa dalla commedia alla farsa. E ridere diventa difficile poiché il popolo siciliano vive nella tragedia. La tragedia di una disoccupazione altissima, la tragedia di un lavoro che manca, la tragedia di un’economia ridotta al lumicino nella quella sempre più imprese chiudono i cancelli.

A Sciacca viviamo la vicenda delle Terme, affogate nei debiti, nel degrado del patrimonio immobiliare, abbandonate dalla Regione che spende solo parole e tempo inutile nei confronti della risorsa termale. Le Terme affogano nei debiti, la Regione affoga nei debiti. Per quest’ultima, Crocetta nella riunione di ieri a Palermo spara le solite promesse che testimoniano solamente la sua ignoranza (nel senso puro della parola) sulle cose termali e sulla realtà saccense. Mentre Crocetta chiede aiuto a Roma per salvare il bilancio regionale, lo stesso Crocetta promette di intervenire per salvare le Terme. E lo fa mentre da Roma riceve cattive notizie e il diniego a ripianare il debito poiché lo Stato non è in condizioni di coprire la voragine nei conti siciliani.

Ma a che gioco giochiamo? Il Governo è alla ricerca di 16 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva. Il crash non è mai stato così vicino. Se il bilancio regionale non si chiude entro il 30 aprile prossimo, la via del commissariamento si fa vicinissima. L’incontro di ieri a Palermo, voluto da Crocetta, ha partorito soluzioni che sembrano difficili da realizzare. Intanto è semplicemente stupefacente apprendere che Crocetta “convocherà Sviluppo Italia-Sicilia per avere notizie sulla pubblicazione del bando per la manifestazione di interesse”. Ma non si parlano alla Regione? Crocetta non segue la vicenda così importante? Il suo assessore all’Economia non lo aggiorna?

E la soluzione di “apertura provvisoria” delle terme per affrontare la stagione 2015 non appare una farsa anch’essa? Come si fa ad immaginare che ci sia un imprenditore imbecille che ad aprile possa prendere in “affitto un ramo d’azienda” per pochi mesi? La farsa ormai domina. Stanno tentando di dimostrare ciò che in 10 anni di Terme di Sciacca Spa non è mai stato dimostrato, cioè che si possono chiudere i conti in positivo. Ma tutti i bilanci sono eloquenti.

Si cerca di fare acrobazia economica, ma c’è da giurare che nessuno metterà la firma assumendosi responsabilità davanti la Corte dei Conti (e non solo). Il sindaco Di Paola sta prendendo in carico le sette fatiche di Ercole, spinto dalla voglia di tentare ogni possibile salvataggio delle Terme.

Nella foga degli sforzi, Di Paola rischia seriamente di finire nella trappola tessuta dalla politica palermitana (solo quella?). Da Palermo hanno voglia di uscire verginelli dalla questione termale e scaricare sul sindaco le responsabilità di non essere riuscito a concretizzare quelle soluzioni acrobatiche (e irrealizzabili) di cui si è parlato ieri a Palermo.

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