MUSEI, ALTRO STOP DELLA CONSULTA A CROCETTA. LO STOP ALLE GARE ILLEGITTIMO. LE DITTE VINCITRICE DAL 2010 PRONTE A CHIEDERE RISARCIMENTO DANNI

Altra sberla per il presidenta della Regione, Rosario Crocetta. Stavolta arriva dalla Corte Costituzionale e riguarda una norma che il Governo Crocetta approvò alla fine del 2013 per bloccare le gare che erano state già aggiudicate nel 2010 e riguardavano l’esternalizzazione di servizi nei musei e siti archeologici.

Una norma regionale approvata due anni prima che, secondo Crocetta, doveva rappresentare un argine alla possibile infiltrazione di Cosa nostra e della criminalità organizzata in quel settore. Attraverso la norma voluta da Crocetta, gli affidamenti sono stati sospesi. Per un anno e mezzo, alcune tra le più importanti società che si occupano di cultura in Sicilia e in Italia sono rimaste ferme, nonostante avessero vinto un bando pubblico. Queste stesse ditte, adesso sono pronte a presentare al governo Crocetta una richiesta di risarcimento milionario.

In più c’è il serio rischio del danno erariale, poichè è in partenza un esposto alla Procura della Corte dei conti. Bandi che avrebbero portato all’affidamento a ditte esterne dei servizi di biglietteria, bookshop, bar, guide ai pullman nei siti delle Province di Palermo, Agrigento, Siracusa, Trapani e Messina.

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