MADRE DI LORIS DIMESSA, RITORNA IN CARCERE

I medici dell’ospedale di Agrigento hanno firmato le dimissioni di Veronica Panarello, che era stata ricoverata dopo avere sbattuto la testa in cella per uno svenimento. Nei confronti della mamma di Loris, secondo quanto apprende l’ANSA, è in corso il trasferimento in carcere. La donna è stata sottoposta a più esami clinici, comprese due Tac, che hanno escluso danni o patologie che richiedano il ricovero in ospedale. Pertanto i medici che l’hanno avuta in cura l’hanno dimessa. “Chiederemo una copia della cartella clinica completa e la faremo valutare dai nostri medici.

Poi valuteremo noi che fare”. Così l’avvocato Francesco Villardita commenta la dimissioni dall’ospedale di Agrigento della sua assistita, Veronica Panarello, confermando che “il trasferimento in carcere è in corso”. “Voglio vedere mio figlio piccolo, se non lo vedo morirò”. E’ la preoccupazione, ripetuta costantemente come un mantra, di Veronica Panarello prima di essere dimessa dall’ospedale di Agrigento, che sul delitto del primogenito ribadisce: “lotto per mostrare la mia innocenza e scoprire il colpevole dell’omicidio di Loris”.

“Mi ha detto che continua a alimentarsi – ha riferito l’avvocato Villardita – è stata curata con delle flebo. Certo ha evidenti sintomi di cattiva assimilazione, visto che pesa circa 40 chili. Tra il rilascio di succhi gastrici e violenti mal di testa lei continua a ripetere costantemente, senza fermarsi mai: ‘voglio vedere mio figlio piccolo, se non lo vedo morirò’ e ‘lotto per mostrare la mia innocenza e scoprire il colpevole dell’omicidio di Loris'”.

Veronica Panarello è detenuta nel carcere di Agrigento con l’accusa di avere ucciso il figlio Loris, di 8 anni, strangolandolo con delle fascette di plastica e di avere poi gettato in un canalone, di contrada Mulino Vecchio, il corpo. La convalida del suo arresto è stata convalidata sia dal Gip di Ragusa che dal Tribunale del riesame di Catania. Le indagini, che sono ancora in corso, sono delegate a polizia di Stato, squadra mobile e carabinieri di Ragusa.

(ANSA)

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