TERME, E SE LA PROTESTA LA SPOSTASSIMO A PALERMO ?
L’unica nota positiva dell’iniziativa di oggi è la partecipazione e il coinvolgimento dei giovani. I “vecchi” non hanno più la forza di protestare
Iniziativa positiva, apprezzabilissima, segnale di grande sensibilità, soprattutto da parte di tanti giovani, ai quali deve arrivare l’invito a continuare in questa loro vicinanza alle Terme, pure in presenza di una manifestazione come quella di oggi che non ha avuto una grande partecipazione.
Il futuro di Sciacca può essere fatto di benessere, ma solo attraverso un’utilizzazione efficace di questa grandissima risorsa e di altre altrettanto importanti sul piano del turismo, vedi le grotte vaporose, fenomeno davvero unico ma conosciuto da pochi. Forse il corteo occorreva farlo ieri davanti agli occhi dell’assessore regionale al turismo Cleo Li Calzi. O forse sarebbe più utile farlo alla Regione, davanti a quel mondo politico, di qualsiasi colore, che non sa nemmeno cosa sono le Terme, non sa che in altre regioni ne fanno una risorsa e con essa danno lavoro e sviluppo alle loro comunità. Meglio se rinnovando i servizi termali, cancellando quelle antiquate e fornendo moderni servizi di benessere. Stanchi e per troppo tempo illuse, intere generazioni di saccensi non hanno nemmeno la forza di protestare in un corteo a cui hanno partecipato anche politici che da decenni siedono a Palermo e a Roma senza curarsi adeguatamente del territorio.
Oggi a Sciacca ci sono cinquantenni e sessantenni che fanno lavoro precari e che negli anni Settanta furono trascinati a fare corsi di massaggiatore perché questo sarebbe stato il futuro di Sciacca, quando alle Terme si aggiungeva il miraggio Sitas. Andiamo tutti a Palermo dinanzi alla sede del governo, sindaco in testa.
Facciamo come forestali e precari che sanno come protestare e come ottenere qualcosa da una politica incapace di programmare e di progettare la crescita della Sicilia.
foto Siracusa