CASO SGARLATA, IL PD ALL’ATTACCO. ZAMBUTO: “CHI HA SBAGLIATO, PAGHI. SALVATORE GIGLIONE VENGA RIMOSSO DAL SUO INCARICO”

 “Prima il reintegro di Beatrice Basile, adesso l’archiviazione del caso sulla piscina abusiva di Maria Rita Sgarlata. È arrivato il momento in cui chi ha sbagliato veramente si assuma le proprie responsabilità. Chiedo che il Presidente della Regione rimuova Salvatore Giglione dal suo incarico di Dirigente generale del dipartimento regionale dei beni culturali”.

Lo ha detto Marco Zambuto, Presidente regionale del Partito Democratico, commentando la decisione della Procura di Siracusa di archiviare il procedimento penale in merito alla realizzazione di una piscina, ritenuta abusiva, nella villa dell’ex Assessore regionale del territorio, Maria Rita Sgarlata.

La vicenda che ha portato alle dimissioni della Sgarlata, aveva coinvolto anche Beatrice Basile, sospesa dal suo incarico di Soprintendente dei beni culturali a Siracusa dopo un’ispezione dell’assessorato. “Sono state screditate delle persone sulla base di supposizioni e notizie che si sono rivelate false. Adesso – ha concluso Zambuto – di fronte all’evidenza dei fatti, è giusto che chi ha commesso errori paghi”.

Come si ricorderà, la vicenda della costruzione di una piscina nell’abitazione dell’assessore Sgarlata era diventata subito un caso politico. Crocetta, infatti, “a caldo” aveva sostanzialmente invitato l’allora responsabile in giunta dei Beni culturali a fare un passo indietro. Anzi, il governatore portò in procura anche le carte relative all’ispezione disposta dall’assessorato ai Beni culturali sulla piscina nella villa siracusana della Sgarlata, autorizzata dalla sovrintendente Beatrice Basile, che dalla Sgarlata era stata nominata.

Le indagini sull’iter della concessione, però, hanno permesso di evidenziare, come si legge in una nota della Procura “che i funzionari della Soprintendenza di Siracusa e dei competenti Uffici del Comune di Siracusa che hanno emanato i provvedimenti autorizzatori richiesti dalla dottoressa Sgarlata hanno operato nel pieno rispetto della normativa urbanistica, edilizia e di settore oltreché nell’osservanza di disposizioni amministrative interne”.

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