ANCHE ALFANO CONVERTITO AL PETROLIO. PER LUI LA SICILIA NON PUO’ PRIVARSI DELLE TRIVELLE. MA NON DOVREBBE CONOSCERE BENE LE CRITICITA’ DEL CANALE DI SICILIA, MARE IN CUI SI TUFFA?
“Una materia molto complessa che investe il tema della stessa autonomia siciliana. La nostra Regione secondo me non può privarsi di questa materia energetica, e deve avere spalle larghe e anche fare, se serve, un negoziato forte con lo Stato. In quel caso mi troverà, come sempre, dalla parte giusta”. Così ha parlato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, ieri l’altro a Palermo per partecipare ad una seduta della Commissione Regionale Antimafia, rispondendo ai cronisti a proposito del dibattito aperto da settimane sullo ‘Sblocca Italia’ che sostanzialmente autorizza le trivellazioni.
“La Sicilia non può privarsi di questa materia energetica” ha dunque detto Alfano aprendo così le porte alle aziende petrolifere che intendono trivellare nel Canale di Sicilia, con buona pace di comitati, associazioni, sindaci contrari, turisti, pescatori, risorse biologiche e allarmi vulcanici nel Mediterraneo. Dopo il beneplacito prima di Renzi e poi di Crocetta, dunque, giunge sostanzialmente anche il via libera di Alfano che, messo in palese difficoltà dal cronista, pur si sforza di non sbilanciarsi più di tanto sull’argomento.
Ci piacerebbe sapere cosa ne pensano i referenti di Alfano a Sciacca, ossia il sindaco Fabrizio Di Paola (che si associa alle manifestazioni contro le trivelle e mette in atto azioni concrete anche giudiziarie) e il senatore Giuseppe Marinello che con il ministro dell’Interno condividono la militanza nel medesimo partito politico, l’Ncd.
“Le dichiarazioni di Alfano in materia energetica non rispondono al vero” – dichiara intanto Mario Di Giovanna del Comitato Stoppa la Piattaforma-. Il petrolio estratto in Sicilia è di bassissima qualità e di conseguenze se ne ricaverà pochissima energia, la Regione, infine, ne avrà un guadagno minimo”.