Scatta il conto alla rovescia per la realizzazione dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente, un’unica banca dati che sostituirà le oltre 8 mila esistenti, visto che oggi ogni comune italiano ha la propria. A dettare i tempi per il completamento dell’operazione è il regolamento pubblicato nella Gazzetta Ufficiale datata 8 gennaio. Già l’Agenda per la semplificazione, approvata a dicembre, stabiliva per la messa a regime del nuovo sistema una scadenza precisa: dicembre 2015.

Ora il decreto appena uscito delinea in modo più dettagliato «il piano per il graduale subentro»: dopo una fase preliminare viene tracciata un road-map di 32 settimane. Si parte con i comuni più piccoli (sotto i 100 mila abitanti) per finire con le città metropolitane. Ma non si tratta solo di centralizzare le informazioni sulla popolazione, con i classici riferimenti anagrafici: nome, cognome, codice fiscale, sesso, stato civile, data e luogo di nascita. Nell’Anagrafe nazionale sarà inserito anche il ‘domicilio digitale’, ovvero l’indirizzo di posta elettronica certificata che il cittadino può anche scegliere come canale esclusivo di comunicazione con la Pa.

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