PALESTRE PRIVATE, SCUOLE E IMPIANTI SPORTIVI: SI DEVONO METTERE TUTTI IN REGOLA

Giro di vite del Comune nei confronti delle associazioni sportive del città.

Entro 45 giorni devono presentare apposita documentazione riguardante la regolarità dei locali all’interno dei quali svolgono le loro attività, siano essi privati che pubblici

La comunicazione dell’ente arriva come un fulmine ciel sereno per la maggior parte dei sodalizi, la gran parte dei quali sono ospitati in locali privati che non dispongono di destinazione d’uso relativa all’utilizzo degli immobili per attività sportive. Tutto nasce dopo una comunicazione che il servizio di medicina dello sport dell’Asp di Agrigento.

Il V settore urbanistica del Comune, servizio sportello unico per le imprese, facendo seguito alla nota dell’Asp del 5 novembre scorso, ha richiesto alle associazioni sportive che operano in città tutta una serie di documenti, pena la revoca o la chiusura delle attività. Decine di dirigenti sportivi sono quindi da alcuni giorni in azione non solo per organizzare gare e tornei di fine anno, ma anche per verificare la documentazione degli immobili dove da decenni svolgono attività di ogni genere. La direttiva dell’Asp riguarda anche gli impianti sportivi comunali e le scuole: tutti devono mettersi in regola esibendo certificato di destinazione d’uso, agibilità dei locali, autorizzazione allo scarico e autorizzazione sanitaria, oltre ad una relazione fonometrica nel caso di utilizzi di diffusione sonora e la copia dei contratti di fornitura idrica ed elettrica.

La richiesta è a firma del dirigente del settore urbanistica Giuseppe Bivona, del responsabile del servizio Suap Rosolino Nicolosi e del responsabile del procedimento Pippo Monte.

“Capisco il disagio di alcune associazioni – dice l’assessore comunale allo sport David Emmi – i nostri uffici sono a disposizione per ogni tipo di informazione. Le associazioni devono comunicarci che stanno operando per acquisire la documentazione occorrente, il termine ultimo di 45 giorni è abbastanza elastico”. Ci sarebbero società sportive che rischiano di non potere proseguire la loro attività: non tutti i proprietari dei locali attualmente in uso sarebbero disponibili a modificare la destinazione d’uso”.

Molti dirigenti sportivi sono già al lavoro, altri mostrano delusione per una direttiva che probabilmente non si attendevano e che si aggiunge alle numerose difficoltà affrontate in questa fase storica, dal taglio dei finanziamenti comunali, provinciali e regionali, alla carenza di fondi per organizzare manifestazioni sportive in città o partecipare a tornei regionali e nazionali.

“Mi auguro che questa iniziativa dell’Asp e del Comune – ci dice un dirigente – interessi anche le società sportive di altre città del territorio provinciali, tutti dobbiamo adeguarci, nell’interesse dello sport e nel rispetto delle regole”.

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