NUOVA TRAGEDIA NEL CANALE DI SICILIA

Diciassette migranti che erano a bordo di un gommone in navigazione dalla Libia verso l’Italia sono morti probabilmente per disidratazione e ipotermia. I cadaveri sono stati individuati dagli equipaggi di alcuni mezzi di soccorso che hanno raggiunto il gommone ad oltre centro miglia a sud di Lampedusa. In seguito ad un allarme di un barcone in difficoltà, si sono mobilitati la Marina Militare e la Guardia Costiera che hanno inviato in zona alcune unità che erano già in navigazione. Sono stati anche dirottati un rimorchiatore e un mercantile. Raggiunto il gommone, che era in normali condizioni di galleggiabilità, è cominciata l’assistenza ai migranti. A bordo del gommone sono stati individuati i 17 cadaveri, mentre le altre persone, circa un’ottantina sono state trasferite a bordo dei mezzi di soccorso. Nel frattempo continuano le ricerche di eventuali altri dispersi in mare. Le salme saranno trasportate con le motovedette a Porto Empedocle , in provincia di Agrigento. Questo è il primo naufragio da è cominciata l’operazione europea “Triton”, gestita da Frontex, che – dopo la fine dell’operazione italiana Mare Nostrum – ha ristretto il raggio di azione entro cui far partire i soccorsi e il cui obiettivo è il controllo delle frontiere. Altre due imbarcazioni cariche di extracomunitari sono state assistite in queste ore dalle navi della Marina militare. La Driade ha tratto in salvo 100 persone e la Cigala Fulgosi altre 102.

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