LA TRAGEDIA NEL RAGUSANO: VIOLENZA SUL CORPO DEL PICCOLO LORIS

E’ quanto emergerebbe dai primi risultati dell’autopsia eseguita dal medico legale. A S.Ccroce la gente adesso ha paura

Il piccolo Loris Stival avrebbe subito violenza sessuale e sarebbe stato strangolato. E’ quanto emergerebbe dai primi risultati dell’autopsia eseguita dal medico legale Giuseppe Iuvara sul corpo del bimbo di otto anni, trovato morto due giorni fa a Santa Croce Camerina. Asfissia da strangolamento con precipitazione. E’ questa la causa della morte del piccolo, secondo quanto emerge dall’autopsia. La notizia è sconvolgente e mette ulteriormente in apprensione gli abitanti del centro ragusano.

Tra sgomento e paura, si cerca ora il “manciaco”. Gli investigatori hanno un quadro più preciso, ma ci sono anc ora delle cose da chiarire. E’ stata ricostruita la giornata di tutte le persone vicine alla vittima. Dalla madre, 25 anni, ancora sotto choc, che lo ha lasciato a scuola, come dimostra anche un video di una telecamera di sicurezza di un panificio. Dopo averlo accompagnato accanto alla Falcone-Borsellino, dove frequenta la terza elementare, ha portato all’asilo l’altro figlio di 4 anni. Il padre, 29 anni, autotrasportatore, era a Roma. La famiglia lo amava, è fuori da ogni indagine. Ma, spiega la polizia, «guardiamo tutto per non lasciare niente di intentato». E la pista familiare – escludendo però i genitori – sarebbe comunque la privilegiata.

La squadra mobile della Questura e i carabinieri sequestrano i video di negozi, scuola e banche, per cercare di vedere se in qualche immagine si vede Andrea Loris. L’unica testimonianza in questo senso, ancora non confermata, è quella di una donna amica di famiglia che lo avrebbe visto alle 9 in paese, senza zaino. Un “ovetto” colore blu, con la scritta Toy Story e le cinghie gialle che non si trova. Un altro tassello che ancora manca al quadro generale. Come il percorso fatto per arrivare fino al luogo in cui il corpo è stato trovato: un canalone in cemento che parte dalla Fonte Paradiso che è in paese. Ma è un percorso impervio, che – si dice – non avrebbe potuto percorrere da solo.

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