NO ALLA PESCA COL SISTEMA “DELLE VOLANTI”. MOZIONE DELL’UDC ALL’ARS, “IL PESCE AZZURRO DEVE ESSERE TUTELATO”

Nella mozione, i deputati spiegano come la pesca delle volanti sia dannosa per il pesce azzurro, ed in modo particolare per le sardine

ml> I deputati regionali dell’Udc, Firetto, Turano, La Rocca Ruvolo, Ragusa, D’Agostino, Dina, Sorbello e Miccichè, hanno presentato una mozione di indirizzo al Governo regionale  fine di “farsi interprete presso il Governo nazionale per l’adozione di misure che dopo un ventennio non consentano più che possa continuare ad essere autorizzato anche in via sperimentale il sistema di pesca delle volanti, per salvaguardare una risorsa ambientale che deve essere tutelata al fine di garantire interventi di pesca ecosostenibili, attività di impresa corrette ed economicamente apprezzabili, livelli occupazionali diretti del comparto ed indiretti del settore della trasformazione e conservazione del pescato”.

Tale tipo di pesca è pratica anche a Sciacca. Secondo quanto spiegato nella mozione, “la pesca col metodo delle volanti influisce negativamente nell’intero comparto del pesce azzurro, che  risulta fortemente danneggiato con una continua riduzione della flotta, degli addetti, delle imprese di pesca e di trasformazione e conservazione del pescato, con negative ricadute sul piano economico-imprenditoriale ed occupazionale”.

Inoltre, i deputati spiegano che “anche il piano di gestione locale approvato con Decreto ministeriale del 7 agosto 2012 prevede tra gli obiettivi la conservazione della capacità di rinnovo degli stock ittici commerciali, la riduzione dello sforzo di pesca al fine di salvaguardare le risorse ittiche, la riduzione dell’impatto dell’attività di pesca sull’ecosistema marino, già fortemente compromesso”.

Nella mozione, i deputati regionali dell’Udc, spiegano che “operano per la pesca di sardine ed acciughe nel comparto di Sciacca anche imbarcazioni che utilizzano per la pesca di tale tipologia di pesce il sistema di circuizione-lampare, sistema maggiormente selettivo e rispettoso delle limitazioni ambientali poiché”. Inoltre, che “si ferma volontariamente nei mesi invernali, senza alcun contributo pubblico, per consentire la riproduzione delle specie, fermo non applicato dal sistema di pesca delle volanti essendo queste ultime equiparate alle imbarcazioni a strascico ed acquisendo il contributo di fermo biologico al pari di queste ultime”. E ancora: “è comunque impedita dalle condizioni meteo-marine avverse e dalle fasi lunari (non possono operare nei periodi di luna piena) diversamente dalle volanti che continuano ad operare”.

La mozione sottolinea in premessa che “dalla fine degli anni ’90, grazie a una “licenza sperimentale” concessa (un tempo con rinnovo annuale, adesso semestrale) dalla Direzione Generale della Pesca e Acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, è attivo il sistema di pesca di pesce azzurro pelagico con il sistema delle volanti”, e che “nessuna nessuna ricerca, a fronte dell’uso eufemistico del termine “sperimentazione” che ormai dura da quasi due decenni, è stata mai condotta, per cui non si comprende cosa ci sia ancora da sperimentare viste le terribili conseguenze che sono da tempo sotto gli occhi di tutti in questo settore, ed anzi si sono registrati e si continuano a registrare interventi preoccupati da parte degli operatori del settore”.

A motivazione della mozione presentata contro la pesca delle volanti, l’Udc cita a supporto quanto scritto dall’’Organizzazione dei produttori della pesca (OPP) della Sicilia che ha “denunciato da tempo il collasso dello stock di produzione delle acciughe “che sta già obbligando le industrie di trasformazione e conservazione del pescato ad importare la materia prima dall’estero per soddisfare le richieste commerciali”, per cui l’antica caratterizzazione del “prodotto nel luogo di pesca” non è più il brand commerciale che caratterizzava l’eccellenza del prodotto stesso”.

La stessa Organizzazione denuncia infatti che, da un monitoraggio effettuato tra gli associati, il crollo del fatturato per la pesca sarebbe stato, in un triennio ridotto di più del 50%.

Secondo Green Peace, che ha diffuso l’ultimo rapporto “GFCM-FAO Stock Assessment Form-Small Pelagics – Engraulis encrasicolus” del novembre 2012, “le acciughe sono, per il loro valore economico, la principale “specie bersaglio” della pesca volante ai piccoli pelagici nel Canale di Sicilia (Area GFCM-FAO: GSA 16), per cui negli ultimi tre anni – a quella data – si sono pescate ben oltre il doppio delle acciughe che si sarebbero dovute pescare secondo criteri di una gestione rigorosa e lungimirante; infatti, invece che diminuire “…i livelli di pesca negli ultimi anni stanno aumentando e sono superiori a quelli richiesti per estrarre il MSY (Maximum Sustainable Yeld, ossia lo sforzo massimo sostenibile) della risorsa”.

“La  Regione- rimarcano i deputati che hanno presentato lamozione- deve farsi parte diligente per la salvaguardia del proprio patrimonio ittico ed ambientale e per la tutela dei posti di lavoro connessi con la pesca sostenibile del pesce azzurro e della sua trasformazione e conservazione”.

 

 

 

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