A.A.A. VENDESI AZIONI DELLE TERME. PER CROCETTA NON SONO STRATEGICHE. PRESTO SUL MERCATO

La Regione vive una gravissima liquidità e Crocetta deve far fronte ad un’emergenza finanziaria mai verificatasi negli ultimi vent’anni. Ecco l’elenco delle società partecipate da vendere

Dopo anni e anni di promesse di rilancio, di pubblicazioni di bandi per affidare a terzi la gestione delle strutture termali, finalmente viene fuori la verità: le terme di Sciacca e Acireale non sono strategiche e le azioni vanno vendute. Ma le azioni della Regione in Unicredit, Italkali, aeroporto di Trapani e di tante altre società che per la Regione significa solo esborso di denaro.

Crocetta ha affidato la vicenda all’Ufficio speciale della Regione e punta a mettere fine al più presto. Alla fine dell’operazione, alla Regione rimarranno le 11 società considerate strategiche: l’Azienda siciliana trasport, la Servizi ausiliari Sicilia, Sicilia-e-servizi, Riscossione Sicilia, Irfis, Sviluppo Sicilia, Mercato Agroalimentari, Siciliacque, Parco Scientifico e tecnologico, Sise 118 e Sicilia Patrimonio Immobiliare. Dunque, Crocetta marcia spedito verso la vendita delle partecipazioni azionarie nelle terme di Sciacca e di Acireale.

La partecipazione azionaria della Regione nella Terme di Sciacca Spa, società in liquidazione, ammonta a 16.870.000 cifra che costituisce l’intero capitale sociale della società inliquidazione. La vendita delle azioni non significa, ovviamente, vendita del patrimonio. La sua valutazione si aggira attorno ai 37 milioni di euro, cifra al netto degli ingenti interventi finanziari da effettuare per lavori di manutenzione straordinaria e di adeguamenti.

Il patrimonio ha una suddivisione complessa. A parte il patrimonio idrotermale che è inalienabile ed è demaniale, vi sono delle strutture che sono della Regione, come il Parco delle Terme, l’ex convento san Francesco, il Grand Hotel delle Terme, il Grand Hotel San Calogero. Mentre sono di proprietà della Terme di Sciacca lo Stabilimento Vecchie terme, lo Stabilimento Nuove terme, le Piscine Molinelli, il Centro direzionale (ex Motel), le Piscine del Parco, Piccolo Hotel San Calogero, chiesa di San Calogero e il convento annesso.

Dunque, il destino delle terme di Sciacca, come quello della sua gemella acese, è segnato. Le azioni saranno poste sul mercato e il “padrone” cambierà vestito indossando quello del privato, il quale sarà autonomo nel tracciare lo sviluppo delle terme, senza lacci politici. Chi da tempo ha puntato gli occhi sulle Terme, adesso ha più possibilità di realizzare il progetto di conquista. Senza quei lacci e laccioli inseriti nel bando che non è stato mai pubblicato.

E mentre il sindaco Di Paola scrive letterine al Presidente Crocetta per spingere la pubblicazione del bando e giungere ad una definizione della questione, il Presidente della Regione, senza avvisare il sindaco, procede di testa sua. Sciacca? Chi è?

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