RADIOGRAFIA DI MAGGIORANZA. RIUNIONE PER FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE IN VISTA DELL’APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE
EDITORIALE DI FILIPPO CARDINALE
Ancora una verifica di maggioranza. Il sindaco Di Paola chiama a raccolta la sua maggioranza, o quel che resta della sua iniziale maggioranza. Una maggioranza che si sfilaccia via via. Un numero sembra sia il comune denominatore dell’emorragia: tre. Dapprima va via il gruppo di ex Cantiere Popolare, Augello, Catanzaro e Settecasi. La maggioranza scende da 19 a 16. Poi, ecco formarsi un altro raggruppamento di critici dell’operato della giunta Di Paola: Ambrogio, Monteleone, Turturici. Altro trio di consiglieri, altra cifra “magica, il tre.
Ambrogio, Monteleone e Turturici, si sono astenuti (nell’ultima seduta consiliare) in occasione dell’approvazione della tariffa Tari, quella dei rifiuti urbani. L’astensione è stata motivata dal trio per l’esigenza di inviare un “messaggio” politico. I tre, in buona sostanza, non sono soddisfatti dalla velocità con cui la macchina amministrativa-politica sta percorrendo il tracciato del programma elettorale. Rotazione di dirigenti, rafforzamento della squadra governativa, accelerazione della macchina amministrativa. Sono questi i tre punti cardini indicati da Ambrogio, Monteleone e Turturici nella scorsa seduta consiliare.
Ma su quale cifra può contare la maggioranza oggi? Quella certa, a meno di “impegni personali” o “malattie”, è di 13. Nell’ultima seduta consiliare, Di Paola per far approvare la Tari ha potuto contare su 12 consiglieri, ma soprattutto sull’apporto delle assenze (50%) del gruppo di opposizione. Ambrogio, Monteleone e Turturici, come è noto, si sono astenuti.
La questione è delicata assai, tanto che Fabrizio Di Paola ha ritenuto vitale chiamare a raccolta la maggioranza, fissando un incontro per il prossimo venerdì. C’è di mezzo l’approvazione del bilancio preventivo 2014. Non si può sgarrare.
Il bilancio (un consigliere comunale obietterà certamente, è uno strumento politico. E’ lo strumento finanziario attraverso il quale l’Amministrazione centra gli obiettivi che si prefigge, nei vari settori della vita della comunità. A parte il fatto che ancora mancherebbe all’appello poco meno di mezzo milione di euro per chiudere lo strumento finanziario (pensare a nuove balzelli sarebbe un suicidio politico), il chiarimento nella maggioranza appare vitale.
Non sarà compito facile per Fabrizio Di Paola. Sono trascorsi 28 mesi dal suo insediamento alla guida della Città. Il suo mandato ha coperto il 46% della sindacatura. E’ dunque al giro di boa. Di Paola dovrà spiegare alla sua maggioranza, e in modo più marcato a chi è più spiccatamente critico, quali strategie credibili e concrete metterà sul tavolo per quell’azione di rilancio chiesta a più voci dalla sua maggioranza. Deve indicare due, tre punti, reali, convincenti, concreti. Certo, rispetto allo spauracchio di andare a casa anticipatamente, diversi consiglieri comunali preferiscono inghiottire l’amaro calice, fino in fondo. Questa è un’arma a favore di Di Paola. Un’arma che, certamente, non è dignitosa per il rispetto del ruolo di consigliere comunale. Ma è efficace. Dall’altra parte, cioè l’opposizione, pare ci sia un gioco d’intesa. La volta scorsa era assente il 50% dei consiglieri comunali di opposizione. Una sorta di ciambella di salvataggio gettata a Di Paola. Anche da questa parte lo spauracchio della fine anticipata del mandato consiliare svolge il suo effetto.
Il sindaco, al di là della sua maggioranza, ha un dovere preciso: dimostrare alla Città che la sua sindacatura ha segnato una svolta reale con il passato, o recente passato. Molti progetti di opere pubbliche giunte a compimento in questi ultimi mesi sono il risultato della precedente amministrazione, interrottasi a metà cammino per “impraticabilità di campo”, divenuto un ring dove gli stessi alleati si scambiavano dritti rovinosi.
La storia politica e professionale di Fabrizio Di Paola deve andare oltre l’ordinaria amministrazione. Deve andare oltre il raggiungimento di obiettivi di basso e medio livello. Deve dipingere la Città traguardando gli anni futuri. E ciò si fa con una programmazione di ampio respiro, di prospettiva.
Il leader nazionale di Di Paola governa, amorevolmente, con il Pd di Renzi. Sciacca vive diverse emergenze, ma anche le difficoltà di tutti i Comuni italiani a causa dei forti tagli ai trasferimenti statali e regionali. Ma fare il sindaco è un impegno che si assume, al di là delle difficoltà contingenti. Se ritiene opportuno amalgamare forze diverse presenti in Consiglio comunale capaci di dare un vero slancio, e una vera cura ricostituente alla macchina amministrativa, lo faccia. Con coraggio e senza guardare a inutili e datati steccati dei partiti o politici.