LA MAGGIORANZA APPROVA LA TARI, MA SI SFILACCIA. AMBROGIO, MONTELEONE E TURTURICI SI ASTENGONO
Colpo di scena ieri sera in Consiglio comunale. Solo 12 voti su 15 disponibili consentono alla maggioranza l’approvazione della nuova tariffa dei rifiuti
“Noi ci asteniamo perchè non possiamo approvare una tassa sui rifiuti per un servizio che non ci soddisfa affatto e che è criticato dai cittadini”. Questa la motivazione che ha indotto i consiglieri comunali di maggioranza, Ambrogio, Monteleone e Turturici a non dare il voto favorevole alla delibera che riguarda la Tari, la nuova tassa sui rifiuti.
Ma c’è di più. Lo stesso Turturici ha sottolineato, nel corso della sua dichiarazione di voto, che i tre consiglieri comunali intendono “lanciare un segnale politico”. Qual è il segnale? Lo dice lo stesso Turturici: “rotazione dei dirigenti, rafforzare la squadra di governo, velocizzare la macchina amministrativa”. Insomma, la rotta tracciata dalla Giunta Di Paola per i tre consiglieri comunali “necessita di un segno di discontinuità”.
Anche Monteleone ha sottolineato che l’astensione “è una protesta verso chi gestisce il servizio di raccolta rifiuti (Sogeir)”.
A “tirare le orecchie” ai tre consiglieri “dissidenti” è stato il consigliere comunale Filippo Falautano: “Noi abbiamo i numeri anche senza di voi”. Ma Falautano, che nel corso della seduta consiliare non ha distaccato di un minuto lo sguardo sul suo computer, è stato protagonista, qualche giorno addietro, di una clamorosa protesta in piazza Farina proprio per i disservizi causati dalla Sogeir riguardo la pulizia del centro storico e dei cassonetti.
Erano presenti 22 consiglieri comunali ieri sera. Sette di opposizione (metà, in buona sostanza) e quindici di maggioranza. La Tari è stata approvata con 12 voti favorevoli, mentre 3 si sono astenuti (Ambrogio, Monteleone e Turturici), 7 i voti contrari.
C’è da porsi un interrogativo. Ambrogio, Monteleone e Turturici, si sarebbero astenuti se l’opposizione fosse stata presente massicciamente? Sicuramente no. La bocciatura della delibera avrebbe comportato un buco nel bilancio pari al costo del servizio di raccolta dei rifiuti, cioè 5,6 milioni di euro.
Si è trattata,dunque, di una astensione “ragionata”, mirata a dare certamente un segnale politico a Di Paola, ma senza creare danni irriparabili.
La stessa maggioranza ha avvertito l’esigenza di presentare un emendamento, approvato, che prendesse in considerazione delle agevolazioni per le famiglie in grosse difficoltà economiche e sociali.
Dunque la Tari è passata, all’ultimo secondo come ormai è prassi consolidata. Bisognava approvarla entro il 30 settembre, e così è stato. Il costo da coprire è di 5 milioni 673 mila euro. La ripartizione complessiva del costo del servizio prevede il 60 per cento a carico delle utenze domestiche e il 40 per cento delle attività.
Per alcune categorie sono previsti aumenti notevoli. Per i supermercati si passerà da quasi 6 euro a poco meno di 11 euro a metro quadrato. Più contenuto l’aumento per ristoranti e trattorie: da quasi 6 a 8 euro e 50 centesimi. Per i bar aumento inferiore, dello 0,10.
Per le utenze domestiche regola funziona così: più occupanti e maggiori saranno le somme da pagare. Con la Tarsu per una casa di 100 metri con unico occupante 190 euro, con più occupanti 230 euro. Con la Tari per una casa di 100 metri con un occupante 134 euro, con 2 componenti 189, con 3 214, con 4 238, con 5 componenti 280 euro.
Per una casa di 150 metri quadrati con 4 componenti 294 euro.