SINDACO E GIUNTA SI OPPONGONO A RICHIESTA DI PERMESSO TRIVELLAZIONI IN MARE

Opposizione in tutte le sedi e con tutti i mezzi contro le prospezioni petrolifere nel mare saccense. È la posizione assunta dalla Giunta Comunale nella seduta, presieduta dal sindaco Fabrizio Di Paola, che si è svolta nella tarda mattinata di ieri. Posizione condivisa in serata dal Consiglio comunale. “Il nostro mare – dice oggi il sindaco Di Paola – non si tocca”. L’Amministrazione comunale ha deliberato “il proprio dissenso al rilascio del permesso di prospezione in mare denominato ‘d 1 G.P. – SC’ ubicata nel Canale di Sicilia all’interno della zona marina ‘G’, come avanzato dalla società Schlumberg Italiana S.p.a.”. La società ha presentato istanza lo scorso 30 aprile al Ministero dello Sviluppo Economico. Con nota del 30 luglio, la stessa società ha comunicato al Comune di avere trasmesso al Ministero dell’Ambiente istanza per l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), assegnando il termine di 60 giorni per presentare osservazioni avverso l’istanza di permesso di prospezione in mare. E la Giunta comunale, presieduta dal sindaco Fabrizio Di Paola, si è espressa deliberando di proporre, “con l’urgenza del caso, motivate e dettagliate osservazioni presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare – Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali – Divisione II – Sistemi di Valutazione Ambientale, affinché venga revocato o non concesso il permesso di prospezione in mare ‘d 1 G.P. –SC”. Viene interessato “il tratto costiero meridionale ad esso antistante che si sviluppa lungo la costa meridionale della Sicilia, a sud di 20 comuni costieri oltre alle isole di Pantelleria, Lampedusa e Linosa, da Marsala a Gela, nelle province di Trapani, Agrigento e Caltanissetta, i cui territori sono vocati prevalentemente a una economia turistica e peschereccia”. “Le operazioni di ricerca – si spiega nella premessa della delibera di Giunta – possono interferire con i fenomeni sismici, vulcanici e termali. Costituiscono grave nocumento all’interno del settore della pesca; determinano pericolo per la biodiversità del Canale di Sicilia; introducono elementi di preoccupazione per la tutela e l’integrità della costa, considerati i precedenti rilasci de sversamenti di petrolio determinati anche durante la fase esplorativa; causano impatti significativi sulla fauna marina e, ancor di più, sulla fauna protetta a partire dai siti di ripopolamento, apportati dall’uso della tecnica air gun; producono danni irreparabili anche alle aree archeologiche sommerse; possono determinare impatti riflessi sulle riserve naturali (aree S.I.C.)”. “Tutte le attività di ricerca – si sottolinea infine – sono fortemente lesive degli interessi economici, ambientali, culturali, turistiche e di sviluppo socio-economico delle città costiere”. La Giunta comunale di Sciacca ha deliberato di “opporsi in tutte le sedi e con tutti gli strumenti necessari allo sfruttamento del nostro mare, chiedendo anche la revoca delle concessioni rilasciate, con efficacia immediata e definitiva, a tutela dell’intero ecosistema e dell’integrità della biodiversità, oltreché a salvaguardia dell’integrità della costa, delle riserve ambientali, ecologiche e archeologiche, dei sistemi socio-economici territoriali locali”. Sarà coinvolta anche la Regione Siciliana e la deputazione nazionale e regionale. Il Consiglio comunale, nella riunione di ieri sera, presieduta dal presidente Calogero Bono, ha condiviso l’iniziativa ed elaborato una deliberazione a sostegno che si oppone alle prospezioni così come deliberato Giunta. A illustrare la situazione e a comunicare e a comunicare le iniziative dell’Esecutivo, l’assessore ai Servizi a Rete Gaetano Cognata. Il Consiglio comunale ha quindi condiviso e fatte proprie le azioni poste in essere dall’Amministrazione comunale, condividendo le osservazioni predisposte dal V Settore Urbanistica, all’unanimità dei presenti.