24° ANNIVERSARIO DELL’UCCISIONE DEL GIUDICE ROSARIO LIVATINO

Rosario Livatino fu ucciso, in un agguato mafioso, la mattina del 21 settembre ’90 sul viadotto Gasena lungo la SS 640 Agrigento-Caltanissetta mentre – senza scorta e con la sua Ford Fiesta amaranto – si recava in Tribunale. Per la sua morte sono stati individuati, grazie al supertestimone Pietro Ivano Nava, i componenti del commando omicida e i mandanti che sono stati tutti condannati, in tre diversi processi nei vari gradi di giudizio, all’ergastolo con pene ridotte per i “collaboranti”. Ergastoli sono stati inflitti agli esecutori Paolo Amico, Domenico Pace, Gaetano Puzzangaro, Salvatore Calafato, Gianmarco Avarello ed ai mandanti Antonio Gallea e Salvatore Parla. Tredici anni sono inflitti a Croce Benvenuto e Giovanni Calafato, entrambi collaboratori di giustizia.

Si era occupato della Tangentopoli siciliana ed aveva messo a segno numerosi colpi nei confronti della mafia, attraverso lo strumento della confisca dei beni.

Rosario Livatino nacque a Canicattì nel 1952.  Nel 1971 si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza di Palermo e si laureò nel 1975 con lode. Nel 1979 diventò sostituto procuratore presso il tribunale di Agrigento fino al 1989, quando assunse il ruolo di giudice a latere.

Papa Giovanni Paolo II definì Rosario Livatino “martire della giustizia ed indirettamente della fede”.  Nel 1993 il vescovo di Catania Luigi Bommarito, già vescovo di Agrigento, ha incaricato Ida Abate, che del giudice fu insegnante, di raccogliere testimonianze per la causa di beatificazione. Il 19 luglio 2011 è stato firmato dall’arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, il decreto per l’avvio del processo diocesano di beatificazione, aperto ufficialmente il 21 settembre 2011 nella chiesa di San Domenico di Canicattì.

Nella chiesa di San Domenico, a Canicattì, alla presenza della massime autorità provinciali, è stata celebrata una Messa. Subito dopo la funzione religiosa, in contrada Gasena, c’è stata la deposizione di una corona di fiori alla stele che ricorda il luogo dell’agguato. A tenere un breve discorso davanti al cippo sono stati don Giuseppe Livatino postulatore della causa di beatificazione del giudice Livatino ed Alessandra Vella, in rappresentanza dell’Associazione Nazionale Magistrati di Agrigento.

 

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