AGRICOLTURA, LETTERA APERTA AL SINDACO DEL PRESIDENTE PROVINCIALE DEI PERITI AGRARI: “SI FA POCO PER L’AGRICOLTURA”
Domenico Terlizzese parla di “silenzio e indifferenza dell’amministrazione comunale nei confronti di questo importantissimo e fondamentale settore economico”
Il presidente dell’Ordine provinciale dei periti agrari ha inviato alla nostra redazione una lettera aperta sul tema dell’agricoltura. Lettera che pubblichiamo integralmente.
LETTERA APERTA AL SINDACO DEL COMUNE DI SCIACCA
e.p.c. all’assessore all’Agricoltura Silvio Caracappa
al Dott. Calogero Bono, Presidente del Consiglio Comunale di Sciacca
a tutti i componenti del Consiglio Comunale di Sciacca
Gentilissimo Sig. Sindaco. Nella qualità di Presidente del Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati della Provincia di Agrigento, mi rivolgo a Lei per esternarle il disagio e profonda preoccupazione per lo stato di grave crisi che, soprattutto in questi ultimi tempi, più di altri settori, sta interessando l’agricoltura e di conseguenza anche la nostra categoria professionale.
Sono perfettamente consapevole che tale stato di cose non dipende dalla sua volontà, ma è certamente vero che il silenzio e l’indifferenza della sua Amministrazione nei confronti di questo importantissimo e fondamentale settore economico, me lo lasci dire, appare ancor più assordante e poco responsabile se si considera che non una iniziativa, non una parola è stata spesa nei confronti degli agricoltori di Sciacca e dei numerosi Periti Agrari che in questo settore hanno sempre lavorato e lavorano senza nulla chiedere ne alla politica ne ad altri.
L’agricoltura a Sciacca è stata ed è una delle principali attività produttive che fino a qualche anno fa ha contribuito a determinare lo sviluppo economico di questa città e che, nonostante tutto, da ancora sostentamento a numerose famiglie. Se a tale considerazione si aggiunge l’elevata età media degli imprenditori agricoli, questa potrebbe essere una importante occasione occupazione per molti giovani.
Questi, però, hanno bisogno di essere indirizzati, invogliati e guidati nelle scelte giuste; chi meglio del Comune può assumere questo ruolo per il bene dei giovani saccensi?
È mai possibile che la classe politica di Sciacca, compreso anche la deputazione nazionale e regionale , non riesce a cogliere la grande opportunità che questo settore produttivo può ancora offrire per lo sviluppo del territorio?
È trascorso circa metà del suo mandato, e in questo lasso di tempo Lei ha avuto modo di impegnarsi per la soluzione di diverse criticità: l’ospedale, Girgenti acque, il reperimento di risorse economiche sempre più scarse ed ultimamente dovrà occuparsi della paventata chiusura a Sciacca dello sportello della Riscossioni Sicilia.
E’ superfluo, Sig. Sindaco, chiederle di dedicare un po’ di attenzione ai nostri prodotti eno-gastronomici mediante azioni ed iniziative concrete che mirino a valorizzare e promuovere la nostra produzione agricola ed i professionisti che in tale settore trovano possibilità occupazionale?
Che fine hanno fatto i suoi propositi inseriti nel suo programma elettorale che miravano ad “ottimizzazione le risorse che sono fondamentali per incentivare l’agricoltura, pesca la marina e il commercio”. Sono certamente consapevole che “il barile è ormai vuoto” e soldi non ce ne sono più. Ma è anche vero che se soldi ce ne fossero in abbondanza, amministrare non sarebbe poi così difficile per nessuno.
La Città di Sciacca ha avuto fiducia in Lei, nelle sue capacità di amministratore e in quello nella sua squadra di governo, perché vi ritenevamo capace di risolvere i problemi. Sono, altresì, consapevole che Lei non può affrontare e risolvere tutti i problemi della città; ed è per questo che gli Assessori servono.
Quali iniziative sono state assunte per promuovere, guidare, organizzare, informare soprattutto i giovani gli imprenditori agricoli dall’Assessore all’agricoltura del comune di Sciacca? Eppure iniziative a favore dell’agricoltura e dei professionisti che in questo settore operano potrebbero essere tantissime.
Tanto per citarne alcune.
per incentivare il consumo dei prodotti locali :
-piani di alimentazione nelle mense scolastiche al fine di consumare prodotti a Kilometro zero;
-convenzioni con ristoratori, bar, alberghi al fine di incentivare;
-favorire la diffusione di piccoli mercatini di frutta e verdura in diversi punti della città per venire incontro ai residenti anziani o di coloro che non hanno mezzi di trasporto per recarsi nei punti vendita di Campagna Amica e del Mercato del Contadino;
vigilanza sulla tracciabilità dei prodotti ortofrutticoli:
per favorire la libera professione nel settore agricolo:
-parere obbligatorio del piano del Verde o della progettazione del verde pubblico o privato da parte di tecnico agricolo regolarmente abilitato, ecc.
Eppure, il suo Assessore all’Agricoltura – oggi anche Vicesindaco – deve per buona parte la sua elezione, al voto del mondo agricolo della città. Mi sembrerebbe giusto che dedicasse un po’ delle sue energie oltre che per risolvere le problematiche per la realizzazione della ZTL, anche per promuovere e cercare di rinvigorire il nostro comporto agricolo.
È da poco trascorso il periodo estivo che già si profila un altro argomento che certamente “appassionerà” i politici ed i cittadini comuni: quanti soldi destinare alla prossima edizione del carnevale? Perché, a prescindere da quanto sarà destinato per tale festa, non si destina almeno il 10% di tale somma per iniziative ed attività di promozione a favore dell’agricoltura e dei suoi addetti?
Vogliamo provare a fare un rapido calcolo per accertare quale ritorno economico ha la città a fronte di un tale investimento e quale sarebbe il ritorno economico per Sciacca se, con serietà e collaborazione fra tutte le forze politiche, si decidesse di puntare su iniziative oltre che per il rilancio dell’agricoltura (settore principale dell’economia cittadina) anche su altri settori quali l’artigianato, risparmio energetico, energie rinnovabili ed ambiente.
Perché Sciacca oltre che la città delle terme (che non funzionano), per il carnevale (che ancora non riusciamo a trovare la formula giusta per il suo funzionamento), per la ceramica (la cui conoscenza non riesce a superare i confini provinciali) non può diventare nota per i suo prodotti eno-gastronomici che già abbiamo da cui potremmo ottenere un massimo profitto con un minimo impegno economico?
Sono convinto che – lo dico senza alcun spirito di polemica o critica – non tutti possono essere profondi conoscitori del complesso e variegato mondo dell’agricoltura; per tale ragione, con una giusta dose di concretezza e modestia, sarebbe assai utile fare riferimento ad un gruppo di lavoro in grado di supportare e consigliare l’assessorato di riferimento al fine di concordare e realizzare delle iniziative opportune.
Di questa e di tanto altro avrei il piacere di parlare con Lei.
Ringraziandola per la sua cortese attenzione cordialmente la saluto.
IL PRESIDENTE Per. Agr. Domenico Terlizzese