RENZI IN SICILIA: “SE RIPARTE L’ISOLA, RIPARTE L’ITALIA”
«Se riparte il Sud riparte l’Italia».
Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervenendo nell’aula consiliare a Gela dove si è recato nel pomeriggio. «Bisogna che l’Italia – ha aggiunto – vada in ferie ma che riparta subito investendo sul turismo e attraendolo in località come questa. Oggi essere a Gela – ha concluso – è un elemento di grande gioia anche se vi impegno venendo il 14 di agosto. Sono il primo premier a farlo e non vorrei essere l’ultimo».
Poi Il premier ha parlato anche dei fondi europei: «C’è un problema di cornice, riguarda come il Pubblico spende i soldi, compresi i fondi europei. Quando hai 40 miliardi da spendere e non li spendi è inutile cercare alibi. Tutti i discorsi perdono autorevolezza se non superiamo i vincoli della burocrazia. Ecco perché il problema è prioritario e lo abbiamo inserito nel provvedimento Sblocca Italia».
In Sicilia – ha aggiunto Matteo Renzi – riguarderà alcune infrastrutture ferroviarie a Palermo, Catania, Messina, anche stradali, Agrigento, Caltanissetta ed altre province – ha aggiunto – Il nostro obiettivo è semplificare gli interventi. In Italia si è pensato che per evitare problemi di illegalità si dovessero complicare le procedure. Così chi è abituato a violare legalità e procedure continua a farlo. Paradossalmente, il complicare le procedure è stato un freno a chi fa le cose per bene».
Parlando della vocazione industriale di Gela, Renzi ha apprezzato il ruolo degli imprenditori dell’indotto e di Confindustria, nel ruolo anche della battaglia antimafia: «Non sottovaluto – ha detto – il ruolo imprenditoriale indipendente dell’indotto e del diretto dell’Eni. E non sottovaluto il ruolo che Confindustria ha fatto nella lotta all’illegalità e alla mafia e i provvedimenti etici che sono stati anche punto di riferimento per altre realtà economiche e imprenditoriali, ma dico che la priorità di questa terra è sicuramente quella di difendere l’investimento legato alle energie come chimica verde e bio energie, in aggiunta ad altri interventi, che credo sia il core-business di Gela oggi».
La seconda tappa del premier è stata Termini Imerese: «Non fare più macchine a Termini Imerese sarebbe una sconfitta, in questi 4 mesi bisogna affrontare il tema dello stabilimento». «Il 31 dicembre – ha aggiunto – scade la cassa integrazione in questi 4 mesi bisogna affrontare il tema dello stabilimento di Termini, partendo dal presupposto che non fare più macchine a Termini sarebbe una sconfitta, sarebbe un peccato. Io mi darei questa regola: se si vuole continuare a fare macchine e macchine di livello, si fanno macchine di livello; si prende tutto ciò che porta creazione posti di lavoro, comprese le proposte turistiche. Quindi, “macchine, macchine, macchine; se non ci sono macchine vediamo altre ipotesi industriali; se non ci sono ipotesi industriali, ipotesi turistiche. Questo è l’ordine di priorità, partendo da macchine che siano gruppi internazionali e stranieri. Gela e Termini Imerese sono due capitali della crisi, non a torto considerate le situazioni più difficili del Paese. Essere qui – ha aggiunto Renzi – significa che il Governo il 14 agosto non manda in ferie paura e preoccupazione. La priorità per noi è fare ripartire lo sviluppo».