ANOMALIE GIRGENTI ACQUE, ADESSO I SINDACI LE RICONOSCONO UFFICIALMENTE. ECCO IL DOCUMENTO SOTTOSCRITTO
I sindaci dei Comuni agrigentini continueranno ancora la protesta contro le disparità tariffarie nella gestione del servizio idrico della Girgenti Acque. Hanno sottoscritto un documento presentato al Presidente della Regione e all’Assessore regionale ai Servizi di Pubblica Utilità. Documento che pubblichamo
DOCUMENTO UNITARIO APPROVATO DAI SINDACI
APPARTENENTI ALL’ATO IDRICO AG9 DI AGRIGENTO
PREMESSO
che ai sensi e per gli effetti dell’art.9 della legge n. 36 del 1994, recepita con la legge regionale 27 aprile 1999 n. 10,si è costituito tra i Comuni della provincia di Agrigento per la gestione del Servizio Idrico Integrato il Consorzio d’Ambito denominato ATO AG9;
-che successivamente alla sottoscrizione della convenzione stipulata in data 27/11/2007 dall’ATO IDRICO AG9 con la società affidataria del servizio Girgenti Acque spa non tutti i comuni consorziati hanno provveduto alla consegna degli impianti (solo 27 su 43); -che a causa di ciò i 27 comuni gestiti da Girgenti Acque spa hanno subito inopinatamente un accrescimento dei costi (si stima pari al 25%) ed un conseguente aumento della tariffa che ha inciso negativamente sui bilanci delle famiglie;
-che tutto questo ha generato forti tensioni sociali e proteste dei cittadini i quali giustamente invocano un urgente intervento per riportare, ad equità il servizio ed i costi;
-che, indubbiamente, tale situazione determina una evidente distorsione del sistema tanto da impedire la gestione ottimale del servizio secondo criteri di efficienza efficacia ed economicità (art. 9 L. gennaio l994 n.36);
-che detta “anomalia” tutta Agrigentina ha anche prodotto condizioni di intollerabile sperequazione e disparità di trattamento tra cittadini utenti
– che pur appartenenti allo stesso ATO – sono costretti a pagare l’acqua in misura diversa a seconda se residenti nei comuni che hanno consegnato le reti ovvero in quelli che non l’hanno fatto;
-che, persino, tra comuni gestiti dallo stesso gestore esistono differenze di trattamento tariffario (comuni con tariffa a forfait ed in altri a misura);
-che è venuta meno, quindi, quella gestione unitaria all’interno dell’ambito dei servizi idrici integrati sulla “base di criteri di efficienza ed economicità e con il vincolo della reciprocità di impegni” prevista dal Decreto Presidenziale 7 agosto 2001 (pubblicato sulla G.U.R.S. 31 agosto 2001 n. 43) che, per l’appunto, detta norme per le “modalità di costituzione degli ambiti territoriali ottimali per il governo e l’uso delle risorse idriche”;
-che per di più questo stato di cose rende, dal punto di vista giuridico, impossibile il raggiungimento dello “scopo sociale” per cui l’ATO stesso è stato costituito;
– che, ckome oramai conclamato, nella erogazione dei servizi idrici e igienico sanitari – essendo servizi pubblici fondamentali – non è dato, in nessun caso, derogare dai criteri di solidarietà, equità ed uniformità di trattamento dei cittadini rispetto alla sua fruizione; -che è intendimento dei Sindaci proseguire ad oltranza nell’azione di protesta, coinvolgendo le popolazioni interessate, fino a quando il problema non avrà trovato definitiva soluzione; Tanto premesso,
CHIEDONO
Al Presidente della Regione Onde Crocetta, all’Assessore ai Servizi di Pubblica Utilità Dott. Calleri, ed al Governo della Regione, di individuare soluzioni idonee e urgenti per far cessare all’ATO IDRICO AG9 iniquità e sperequazioni, e di adottare, in particolare, quei provvedimenti immediatamente efficaci volti:
1- Ad uniformare, in linea transitoria, le tariffe dell’ATO Idrico AG9 allineandole a quelle più basse praticate tra I comuni Agrigentini;
2- attribuire ai comuni che ne fanno richiesta la facoltà di gestire, in forma singola o associata, autonomamente e direttamente, il servizio, il tuffo nelle more dell’entrata in vigore della nuova legge organica di riorganizzazione della gestione del servizio idrico integrato in Sicilia.
Palermo,07.08.2014