MISTERI SULLA REVOCA DI MANAGER DEL SACCENSE CALOGERO MUSCARNERA. E RICORRE AL TAR DI CATANIA
Misteri volano attorno il dirigente dell’Asp di Agrigento, il saccense Calogero Muscarnera, dapprima designato direttore generale dell’Asp di Enna, poi revocato dall’incarico poiché l’Assessorato regionale alla Sanità avrebbe scoperto che “non aveva alle spalle i cinque anni di struttura complessa richiesti, diversamente da quanto dichiarato nell’autocertificazione prodotta“.
Muscarnera nei mesi scorsi si trovò al centro di una “tempesta” mediatica, in modo particolare dell’edizione palermitana de La Repubblica. Lo scorso 9 giugno titolò: “Sanità, manager di Enna denunciato per falsa dichiarazione“. Su questa vicenda, però, c’è qualcosa che cozza contro la ragione e la logica. In primis, perché l’Assessorato alla Sanità avrebbe verificato il possesso dei requisiti di Calogero Muscarnera solo dopo averlo scelto per la nomina?
“All’assessorato hanno preso un granchio, anzi due”, dichiara Muscarnera. Per il dirigente, molto noto a Sciacca, “non solo hanno letto male le carte che avevano chiesto all’Azienda per la quale lavoro da tanti anni, l’ASP Agrigento, ma hanno anche sbagliato ad applicare le norme che regolano la procedura“.
Muscarnera continua la sua spiegazione. “Sono convinti che l’incarico di dirigente della struttura complessa per la gestione delle risorse umane, che ho svolto dal 2005 al 2012 presso l’azienda ospedaliera di Sciacca, sia stato invece revocato nel 2009 con la creazione dell’ASP Agrigento, quando in realtà nei chiarimenti forniti l’ASP Agrigento non ha mai parlato di revoca. Tra l’altro, al contrario, l’ASP ha chiarito che il mio incarico, con il mio contratto, sono stati conformati nel 2011 con apposita delibera dirigenziale”.
Eppure, i requisiti per diventare dirigenti generali sono stati accertati da una Commissione ad hoc, prevista dalla legge, che peraltro fa questo lavoro prima della designazione assessoriale. Muscarnera spiega la regole. “Prima parte una procedura, aperta tutti gli interessati, che serve proprio a creare un elenco di soggetti idonei alla nomina a dirigente generale. E’ in questa fase che la commissione deve verificare i requisiti in possesso dei candidato: entrano nell’elenco solo coloro che i requisiti li hanno, ovviamente. Poi, parte il procedimento di nomina vero e proprio: l’assessore abbina un nome ad ogni azienda sanitaria scoperta, scegliendoli proprio tra quelli inseriti nell’elenco, per i quali evidentemente la commissione ha già accertato la sussistenza dei requisiti.
Nel caso di Calogero Muscarnera, invece, pur scelto dall’Assessore, “ non deve essersi fidato della commissione, ed ha deciso di riverificare i miei requisiti”. Ovviamente, la vicenda sta creando non pochi problemi, anche per la carriera futura, a Muscarnera, il quale ha incaricato uno studio legale catanese di impugnare la revoca della mia nomina“.
Il Tar di Catania dovrebbe decidere sul ricorso i primi giorni di agosto.