“LIBERO ACCESSO IN LIBERO MARE”. APPUNTI PER LA NOVELLA TASK FORCE DEL COMUNE

E’ auspicabile che la speciale squadra comunale non partorisca il solito topolino. Segnali alla Procura ogni abuso che lede, tra l’altro, il diritto dei cittadini e la dignità dell’autorità comunale

La notizia, diffusasi ieri, della costituzione di una specie di Task Force finalizzata alla verifica degli accessi a mare costituisce sicuramente un atto di buona volontà della Amministrazione Comunale per la risoluzione di uno dei più evidenti e diffusi problemi che ogni estate si ripropongono senza soluzione di continuità.

Lo stesso art. 12 della legge regionale n° 37 del 10 agosto 1985 così legiferava: “I comuni costieri sono obbligati, in sede di formazione degli strumenti urbanistici generali, a prevedere i necessari accessi al mare con eventuali aree di parcheggio pubblico. Le antiche strade vicinali e comunali di accesso alle spiagge abusivamente chiuse da privati devono essere riaperte al transito pubblico entro 180 giorni dalla pubblicazione della presente legge. I comuni provvedono agli adempimenti necessari per il ripristino della percorribilità’ e per i lavori eventualmente occorrenti.“

Attendendo con ansia la risoluzione delle tante situazioni di abuso esistenti lungo le coste di Sciacca, ci si permette di ricordare alla Amministrazione una delle più gravi, relativa alla storica spiaggia del Lido, che risulta in parte balneabile anche a norma dell’assurdo Decreto Regionale oggetto di una recentissima interrogazione parlamentare dell’On. Matteo Mangiacavallo su sollecitazione di un articolo di questa testata.

La spiaggia del Lido, oltre che molto difficilmente raggiungibile a causa dei passaggi ostruiti e dei sottopassaggi divenuti osceni vespasiani, da alcuni anni non è più oggetto della pulizia delle spiagge. La motivazione ufficiale di tale mancanza è il fatto che la battigia non è più raggiungibile a causa di alcune recinzioni che impediscono l’accesso dei mezzi meccanici. Il fatto è che tali recinzioni sono state o abusivamente realizzate o addirittura regolarmente autorizzate dalla Amministrazione Comunale che, pertanto, non può certo attendere l’esito della ricerca della Task Force per conoscere ciò che risulta dagli atti giacenti in Comune.

Fermo restando ogni diritto da parte dei privati, ove regolarmente autorizzati, di delimitare la loro proprietà, è opportuno ricordare quanto stabilito dalla terza sezione della Cassazione Penale, con Sentenza del 16 febbraio 2001, n. 15268: “Nel prevedere come reato l’impedimento all’uso pubblico del demanio, l’art. 1161 c.nav. non pone alcuna limitazione riguardo ai modi e ai termini in cui l’impedimento dev’essere realizzato per divenire penalmente rilevante. Ne deriva che il reato configurato è a forma libera, in quanto il precetto penale comprende qualsiasi tipo di condotta che, al di fuori dall’occupazione diretta, impedisca tale uso, ad es., precludendovi, o anche semplicemente rendendovi più difficile l’accesso mediante opere realizzate in zona limitrofa a quella demaniale. Pertanto si rende colpevole del reato previsto dall’art. 1161 c. nav. colui che, pur senza occupare direttamente una zona demaniale, ne impedisca tuttavia l’uso pubblico mediante l’esecuzione nella sua proprietà di opere, quali sbarramenti, recinzioni, cancelli e simili, che se non negano in diritto, ostacolano comunque in concreto l’esercizio di fatto della facoltà di raggiungere il demanio e, quindi, di usufruirne secondo la destinazione che gli è propria. “

La realizzazione di recinzioni, benché regolarmente autorizzate dal Comune, che limitino, come in questo caso, “l’esercizio di fatto della facoltà di raggiungere il demanio e, quindi, di usufruirne secondo la destinazione che gli è propria” impedendo la necessaria pulizia della spiaggia da parte dei mezzi meccanici comunali, comporta, pertanto, la configurazione di profili di illegittimità che vanno immediatamente rimossi.

Si ha pertanto fiducia che la novella attenzione della Amministrazione Comunale sulla tematica degli accessi a mare produca i suoi effetti permettendo che le operazioni di pulizia della spiaggia del Lido possano finalmente essere regolarmente riprese, possibilmente prima che l’estate abbia termine.

Giuseppe Di Giovanna

Archivio Notizie Corriere di Sciacca

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