ATO IDRICO, RIUNIONE DEI SINDACI AGRIGENTINI: “TROPPE ANOMALIE E COSTI ESORBITANTI. AZIONI LEGALI PER LA FUORIUSCITA”
“E’ inevitabile dare mandato agli avvocati per una azione legale, da promuovere contro la Regione Siciliana, per la fuoriuscita dall’Ato”
Riunione dei sindaci agrigentini nell’aula consiliare di Casteltermini. Assise partecipata da parte degli amministratori dei Comuni che fanno parte dell’Ato idrico della provincia di Agrigento. Erano presenti i rappresentanti dei comuni di Casteltermini, Agrigento, Canicattì, Sciacca, Realmonte, Ravanusa, Racalmuto, Comitini, Favara, Caltabellotta, Castrofilippo, Lucca Sicula, S. Giovanni Gemini ed Comuni di Naro e Siculiana su delega.
Il sindaco di Casteltermini si è soffermato sulle anomalie della gestione del servizio idrico integrato in provincia di Agrigento che vede 27 centri gestiti da Girgenti Acque spa mentre gli altri 16 sono rimasti fuori. “Una anomalia tutta agrigentina che, però, provoca gravi conseguenze sulle tasche dei cittadini. Difatti è accertato che vi è un incremento dei costi dell’acqua intorno al 25%”.
Una situazione che determina una intollerabile sperequazione che deve cessare subito: “Non si può più tollerare la sperequazione di pagare l’acqua, bene preziosissimo per la vita di ogni cittadino, in maniera diversa a seconda del paese dove risiede il cittadino”.
Il problema principale sta nel fatto che l’Ato Idrico doveva raggiungere l’obiettivo di ottimizzare i servizi e ridurre i costi, “ma questo non è avvenuto, anzi si è verificato l’esatto contrario”.
Nel corso dell’Assemblea di sindaci e amministratori è emerso come “è inevitabile dare mandato agli avvocati per una azione legale, da promuovere contro la Regione Siciliana, per la fuoriuscita dall’Ato”.
I Comuni si sono determinati di adottare una proposta di delibera uguale per tutti per dare mandato a professionisti esterni con l’incarico di promuovere azione legale. Si è poi sottolineata la necessità di ottenere, o se il caso “forzare”, grazie all’autoconvocazione, un’audizione dalla “quarta commissione”, alla presenza del Governo Regionale.
Nelle more di queste azioni, alfine di eliminare le vessatorie sperequazioni, si è stabilito di chiedere alla Regione, in attesa della emanazione da parte dell’Ars della legge organica sull’acqua, l’adeguamento di tutte le tariffe al ribasso, conformandole a quella più bassa dei 27 Comuni in questione nonchè di concedere la facoltà a quelli che ne fanno richiesta di gestire in proprio il servizio. L’assemblea ha espresso condivisione su questi punti ed ha, quindi, approvato una mozione unitaria.