SMALTIMENTO RIFIUTI: ARRESTATI DUE AGRIGENTINI E UN FUNZIONARIO REGIONALE PER CORRUZIONE
Ci sono anche due agrigentini, i fratelli Calogero e Nicolò Sodano, 54 anni e 53 anni, titolari della discarica Soambiente ad Agrigento, tra gli arrestati dell’operazione Terra Mia condotta dalla Polizia di Stato. In manette anche un funzionario pubblico e altri due imprenditori, accusati a vario titolo di corruzione nell’ambito dei procedimenti amministrativi volti al rilascio e rinnovo delle autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. Il provvedimento è stato emesso dal Gip, su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo. L’indagine, iniziata nel 2011 e protrattasi per due anni, è stata condotta dagli agenti di polizia di Palermo, con l’ausilio dei colleghi di Agrigento. Nel corso delle indagini, la Polizia di Stato ha constatato che “questo settore amministrativo è caratterizzato da una stratificazione normativa e da un complesso e macchinoso apparato burocratico”. Un complesso di norme che ha consentito al funzionario infedele – dicono gli investigatori – nelle diverse fasi della procedura amministrativa, di “giostrare” nella gestione delle procedure connesse al rilascio dei provvedimenti, agevolando gli imprenditori e preservandoli dall’ordinaria attività di controllo e monitoraggio della pubblica amministrazione circa le modalità di gestione delle discariche e dello smaltimento dei rifiuti, consentendo loro in questo modo di bypassare indenni tutti i controlli. Il quadro di corruzione emerso è molto grave, secondo gli investigatori, in quanto ha messo a repentaglio la salute pubblica e alla preservazione del territorio da gravi danni ambientali. Gli altri arrestati sono Giuseppe Antonioli 53 anni, amministratore delegato della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea (Me), Gianfranco Cannova, 56 anni, funzionario regionale dell’assessorato territorio e ambiente, Domenico Proto, 48 anni, titolare discarica di Motta Sant’Anastasia (Ct).