ERGASTOLO PER GLI “AMANTI DIABOLICI” SALVATORE SAVALLI E GIOVANNA PURPURA
Dopo due anni dal terribile delitto è arrivata la sentenza: la Corte d’Assise di Trapani ha condannato all’ergastolo Salvatore Savalli e Giovanna Purpura, i due ex amanti ritenuti responsabili dell’omicidio di Maria Anastasi, moglie dell’imputato. La donna, al nono mese di gravidanza e madre di tre figli, fu uccisa il 4 luglio del 2012 nelle campagne di Trapani a colpi di pala. Successivamente il suo corpo fu bruciato e abbandonato.
A denunciare la scomparsa della donna era stato proprio il marito. Ma ilsuo racconto, però, sin dall’inizio non aveva convinto i carabinieri. L’uomo, in un primo momento, aveva raccontato di essersi trovato in auto, nelle campagne di Erice (Trapani) con la moglie e i tre figli adolescenti, e di essere sceso dalla macchina per accompagnarli a fare pipì. Allontanatosi dal veicolo, avrebbe sentito lo sportello della macchina richiudersi e, una volta tornato, non avrebbe più trovato in auto la moglie. Ma la sua versione era stata subito smentita dai figli, tre ragazzi di 16, 15 e 13 anni, che il padre aveva convinto a confermare il suo racconto, ma che, in realtà, non erano con i genitori al momento della scomparsa della madre. Di qui l’arresto dell’uomo.
Dopo pochi giorni il colpo di scena: Savalli chiama in causa anche la sua amante, Giovanna Purpura, che conosceva e frquentava la vittima, come dimostrano alcune immagini che le ritraggono abbracciate, e la donna viene tratta in arresto.
Durante le indagini sul delitto del Trapanese sono scese in campo anche due volti noti della tv, esperti in criminologia. Roberta Bruzzone, esperta e psicologa forense, già nei processi su i casi di Sara Scazzi e Melania Rea, ha infatti accettato l’incarico di consulenza conferitole dal difensore di Salvatore Savalli, mentre Francesco Bruno si è occupato di un incarico di consulenza conferitogli dai difensori di Giovanna Purpura.