NUMERI A INCUBO NELLA RADIOGRAFIA DI BANKITALIA SULL’ECONOMIA SICILIANA
In Sicilia, nel 2013, oltre 73 mila persone hanno perso il lavoro; rispetto al 2012 l’occupazione è diminuita del 5,3% e il tasso di disoccupazione è salito al 21% (+2,4%) ma schizza al 38,3% tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 35 anni. Ad aggravare la situazione economica, inoltre, è anche la diminuzione dei prestiti concessi dalle banche a famiglie e imprese. Sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto di Bankitalia sull’economia della Sicilia. La flessione degli occupati ha interessato tutti i comparti con picchi significativi in agricoltura (-11,8%) e nelle costruzioni (-9,6%). Il terziario registra un calo complessivo pari a -4,5% (era l’1,9 in meno nel 2012), ma è nel commercio e nella ristorazione (- 4,1%), che raggiunge punte di maggiore sofferenza. Nel mercato del lavoro siciliano, l’occupazione è scesa al 39,3% (-1,9% rispetto al 2012), il tasso di attività è tornato a ridursi (-0,9%), mentre è aumentato il numero delle persone in cerca di un’occupazione (+10,2%). L’analisi della Banca d’Italia registra un differenziale di 15,3 punti percentuali più alto rispetto alla media nazionale del tasso disoccupazione giovanile, che in Sicilia, ha raggiunto il 38,3% contro una media del 23 percento. Infine, i giovani che non studiano, non lavorano e non sono in cerca di un’occupazione (Neet)sono il 42,7 percento rispetto a una media nazionale del 27,3%. A diminuire, di contro, sono anche i prestiti concessi a famiglie (-2,2%) e imprese (-3,6%), mentre i depositi sono aumentati dell’1,7%.