SCARICHI FOGNARI NELLA RISERVA NATURALE
Le acque reflue prodotte dal Comune di Montevago, che non ha un depuratore, nell’indifferenza di tutti finiscono nel fiume Belice
Nel punto più estremo del territorio occidentale della provincia di Agrigento, il gestore delle condotte idriche si dimentica di realizzare il depuratore e oggi, nell’area belicina, Montevago è l’unico Comune che scarica il proprio collettore fognario nel fiume Belice, alla cui foce c’è una riserva naturale. Emergenza ambientale estrema in un’area di grande pregio naturale. Le acque reflue prodotte dai montevaghesi, nell’indifferenza di tutti finiscono nel fiume Belice. A rischio sono anche le falde acquifere di contrada Sajaro.
La storia del depuratore di Montevago (sono invece regolarmente funzionanti quelli degli altri Comuni agrigentini della zona, Sambuca di Sicilia, Menfi e Santa Margherita Belice ) è simile a tante storie siciliane: Nell’aprile 2010, quando ancora le reti idriche e fognarie della provincia non erano state consegnate a Girgenti acque, il Ministero dell’Ambiente inserì il Comune di Montevago tra quelli oggetto di infrazione per non avere un impianto di depurazione.
Per evitare sanzioni, l’ente accelerò le procedure e realizzò un progetto. Ma poi fu costretto a consegnare le reti idriche e fognarie al gestore di pertinenza. Girgenti acque, nella qualità di unico soggetto preposto ad ottenere i finanziamenti, avrebbe dovuto inoltrare un progetto esecutivo al Ministero.
Oggi, a quattro anni di distanza, Montevago è ancora senza depuratore e in questi giorni affronta anche il disagio dell’acqua inquinata nel centro abitato. Un anno fa il sindaco, Calogero Impastato, stanco di aspettare, scrisse alla Procura della Repubblica di Sciacca.
La nota, diretta anche al Presidente della Regione Rosario Crocetta, al Ministero dell’Ambiente, al Presidente della commissione ambiente Giuseppe Marinello ed al Presidente dell’Ato Idrico, rappresentava i fatti. Ma sotto il sole non c’è nulla di nuovo e una parte della zona belicina, al confine con il territorio trapanese, in prossimità di Selinunte, vede sfociare in mare reflui fognari.
La situazione di emergenza ambientale è stata più volte segnalata anche dagli ambientalisti della zona, la zona d’estate è meta di balneazione di migliaia di turisti. Un comitato ambientalista ha pre realizzato un video sull’intero percorso delle acque reflue del comune belicino, che comincia dal depuratore mai completato in contrada Mastro Agostino, fino alla foce del fiume Belìce.