SALE DA GIOCO E SCOMMESSE DELL’INTERA PROVINCIA CONTROLLI SENZA TREGUA DELLE FIAMME GIALLE

Dopo sette mesi, il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Agrigento fa il bilancio dell’operazione “DICE Up”, con la quale ha mantenuto viva l’attenzione su quello che si può definire il “mondo dei giochi”.

Un lavoro che ha comportato, con cadenza mensile, il contemporaneo impiego di più pattuglie di militari nei confronti delle sale da gioco e dei centri scommesse di uno o più comuni della provincia, per accertarne la regolarità, anche con riferimento all’eventuale presenza di minori, ed al corretto pagamento dei tributi. Tale servizio, che si giova della possibilità di concentrare più forze in una singola località, consente dì ottimizzare l’impiego delle risorse dei vari Reparti della provincia, e si aggiunge alle attività di controllo ordinariamente effettuate.

Con riferimento agli apparecchi denominati “newslot”, l’operazione è stata anche l’occasione per testare e diffondere l’utilizzo del nuovo applicativo “SCA.A.M.S.” che, collegato alle macchinette, permette di far constatare immediatamente se esse inviano telematicamente all’Agenzia, circa l’imposta dovuta, dati corretti.

I risultati non hanno tardato ad arrivare: tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014, sino ad oggi, sono stati impiegati più di 70 militari, i quali hanno controllato quasi 40 esercizi, segnalando circa 30 persone all’Autorità giudiziaria, sequestrando più di 20 apparecchi (a titolo, sia penale che amministrativo) e contestando evasione d’imposta per oltre 3,5 milioni.

L’attività di tutela del gioco legale sta molto a cuore alle Fiamme Gialle agrigentine, perché protegge diverse categorie di cittadini: quella dei giocatori, quella degli operatori onesti del settore, le famiglie, tutelate rispetto al rischio che i loro figli minori possano entrare in un locale per giocare o scommettere, lo Stato, che vede ridotti i rischi di evasione. Vale la pena di ricordare, infine, che questa particolare “delicatezza” viene riconosciuta al settore anche a livello nazionale: nello scorso mese di marzo, infatti, il Comando Generale del Corpo ha organizzato un “Piano Straordinario Coordinato” a livello nazionale, appunto, cui aderì anche il locate Comando Provinciale, impiegando circa 50 militari, rilevando 12 violazioni ed effettuando 5 sequestri.

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