SIMONE DI PAOLA COME AMBROGIO: “DATEMI LA CHIAVE DELLA CHIESA S.MARGHERITA E LA TERRO’ IO APERTA AI TURISTI”
Il consigliere comunale Simone Di Paola interviene sulla vicenda del’ennesima chiusura al pubblico della ex chiesa Santa Margherita e dell’immagine negativa che la città offre ai visitatori. Di Paola non individua responsabilità politiche ma sottolinea che non è più possibile parlare di vocazione turistica quando ancora non si sanno gestire i beni che devono essere catalizzatori di flussi turistici.
“Ci proclamiamo Città a vocazione turistica…per decenni ci siamo riempiti la bocca di altisonanti propositi, fra cui quello di autodefinirci terzo polo turistico della Sicilia… Eppure non riusciamo nemmeno a garantire quel che in tante altre Città, assai meno pretenziose di noi è, da tempo immemorabile, meno che ordinaria amministrazione.
Come si fa a parlare seriamente di vocazione turistica quando non si riesce nemmeno a garantire la fruizione dei nostri monumenti più apprezzati ai malcapitati turisti che scelgono di visitare Sciacca?
Ma come si fa a pretendere di essere presi sul serio quando si parla di turismo e poi si pensa di assimilare gli orari di apertura e di chiusura dei nostri beni artistici più belli ad un qualsiasi ufficio comunale?
Come è possibile non riuscire nemmeno a garantire servizi minimi ed essenziali quali la semplice apposizione di cartelli con l’indicazione di orari certi di apertura e chiusura dei nostri monumenti?
Ma quale danno arrechiamo alla nostra Città ed a quegli imprenditori che hanno scelto di investire sul turismo, quando i nostri ospiti tornando a casa racconteranno di aver visitato una Città dove le porte di chiese e musei sono costantemente sprangate?
A questo punto mi sento di prendere in prestito la provocazione lanciata ieri dal mio amico Carmelo Brunetto: visto che non si riescono a trovare soluzioni efficaci per rendere fruibile la chiesa di Santa Margherita mi metto gratuitamente a disposizione delle autorità competenti a tenere aperto il luogo quando nessuno è disponibile a farlo. Purchè si ponga la parola fine a questa immane vergogna, che già troppe volte si è ripetuta.”