COMUNI IN CRISI, LEOLUCA ORLANDO (ANCI): “PRESENTEREMO UNA PROPOSTA ORGANICA CHE AIUTI GLI ENTI LOCALI A USCIRE DALLE PERDURANTI INCERTEZZE E CONFUSIONI DELLE ISTITUZIONI REGIONALI”

“L’Assemblea del 5 maggio è la conferma dell’insopportabile condizione in cui versano le amministrazioni comunali siciliane, strette tra riforme mancate o confuse e il disastro finanziario della Regione. L’Assemblea rappresenta, quindi, un’importante occasione per presentare una proposta organica, una sorta di riforma del testo unico per uscire dalle perduranti incertezze e confusioni delle istituzioni regionali”.

Lo ha detto il presidente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando, commentando l’importanza dell’Assemblea dei comuni siciliani che si svolgerà lunedì 5 maggio a Palermo (a partire dalle 9.30), nella Sala De Seta dei Cantieri Culturali alla Zisa.

“Ormai da oltre un anno e mezzo – ha aggiunto Luca Cannata, sindaco di Avola e vice presidente vicario dell’AnciSicilia – noi sindaci cerchiamo un confronto con le istituzioni regionali per garantire i servizi ai nostri cittadini. La manifestazione di lunedì prossimo sarà un momento di confronto per tutelare il nostro territorio e non per difendere posizioni di potere o centri di spesa, come qualcuno vorrebbe far credere, insinuando che nei comuni ci siano reali possibilità di sprechi. La Regione deve iniziare a dare segnali di cambiamento, così come hanno già fatto gli enti locali dell’Isola, dimostrandolo con i fatti e con i numeri”. “Prendiamo atto ancora una volta – conclude Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni e vice presidente dell’Associazione dei comuni siciliani – della distanza che esiste tra il governo regionale e il sistema degli enti locali. I tagli effettuati testimoniano come la Regione agisca in maniera autonoma senza ascoltare la voce e le esigenze dei comuni. L’AnciSicilia, assieme a tutte le amministrazioni dell’Isola, sta tentando di far ripartire il dialogo per innescare un percorso virtuoso in grado di rilanciare la nostra economia. Per questi motivi vogliamo avviare quella che definiamo “operazione verità”, ovvero aprire i bilanci dei comuni e verificare, insieme con la Regione, se esistono davvero sacche di sprechi o se è invece necessario stabilire, una volta per tutte, i livelli minimi per garantire i servizi essenziali alla cittadinanza”.

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