TAGLI AI COMUNI, I SINDACI BLOCCANO I PIANI DI STABILIZZAZIONE DEI PRECARI

I vertici dell’Anci hanno comunicato ai sindacati l’intenzione di fermare le procedure che avrebbero dovuto portare al posto fisso gran parte dei 18.500 contrattisti degli enti locali. Le norme varate dalla Regione a gennaio sono un fallimento. E i tagli che i Comuni stanno subendo non consentono di portare avanti i piani di stabilizzazione, anche se le stesse stabilizzazioni sono previste da una nonna nazionale ispirata dall’allora ministro Gianpiero D’Alia e dalla Finanziaria regionale di gennaio (nella parte non impugnata dal Commissario dello Stato).

Il posto fisso sarebbe scattato dopo i contratti rinnovati il primo gennaio ed entro la fine del 2016 ma nel frattempo i sindaci, in accordo con la Regione, devono mettere a punto un piano che passa anche dalla creazione di un albo e dall’individuazione dei vuoti in pianta organica. Tutti passaggi che fino a ora hanno subito ritardi e che adesso i sindaci annunciano di voler interrompere del tutto.

Altra grana sforato il patto di stabilità l’assessorato al Lavoro ha bloccato i pagamenti per tutti i 18.500 precari degli enti locali. Un problema che riguarderà anche gli ex lavoratori degli enti di formazione impiegati in progetti speciali.

Per 41 Comuni siciliani poi rischiano di vedersi tagliati i propri finanziamenti. Nell’Agrigentino sono Campobello di Licata, Canicattì, Menfi e Ravanusa.

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