PESCABIVONA, L’UE DICE SI AL MARCHIO IGP
E’ giunto al termine il laborioso e lunghissimo iter che ratifica a livello Comunitario che la produzione di pesca a polpa bianca, già indissolubilmente legata al territorio che ricade nei comprensori montani di Alessandria, Bivona, Cianciana, Santo Stefano Quisquina e San Biagio Platani, è differente da ogni altra della stessa tipologia prodotta in qualunque altra zona.
La Commissione europea ha conosciuto, con il provvedimento “CE: IT-PGI-005-0113931.07.2013 IGP (X) DOP” pubblicato in Gazzetta lo scorso 8 aprile, il marchio di Indicazione Geografica Protetta ai preziosi frutti della zona dei Monti Sicani appartenenti ai quattro ecotipi (Murtiddrara o Primizia Bianca, Bianca, Agostina e Settembrina) coltivati nei circa 1000 ettari di terreno del comprensorio che oltre ai citati comuni dell’Agrigentino interessa anche Palazzo Adriano, in provincia di Palermo.
“Da anni lavoriamo per promuovere la “Pescabivona”, celebrata nella omonima Sagra che si tiene ogni anno ad agosto con una grande affluenza di estimatori provenienti da ogni parte d’Italia. Già qualche anno fa abbiamo ottenuto l’inserimento del nostro prodotto nella Grande distribuzione”, ha detto il sindaco di Bivona Giovanni Panepinto.
“Si tratta di un grande risultato per questo prodotto d’eccellenza della nostra terra – ha aggiunto l’assessore per le Politiche agricole Vincenzo Balsamo -. Importanti istituti hanno confermato le ottime e peculiari qualità sensoriali, le buone qualità nutrizionali della nostra Pescabivona. I quattro ecotipi presentano caratteri distintivi e di pregio che insieme agli studi relativi all’identità genetica avvalorano l’origine e la specificità della Pescabivona, assicurandone la qualità e la reputazione che il nome stesso evoca. Per tali ragioni è risultata essere un’ottima candidata all’ottenimento di marchi di origine: adesso lavoreremo per portarla sulle tavole d’Europa e, perché no, del mondo intero”.
Iniziate le pratiche e gli studi, condotti anche da docenti della Facoltà di Agraria dell’Ateneo palermitano oltre che dalla Soat di Cianciana, si sono poi costituiti nella “Società Consortile Pescabivona Srl”. Agli studi e alla redazione del disciplinare di produzione hanno contribuito anche l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, che è anche l’Ente certificatore, ed il Dipartimento di Scienze agrarie e degli alimenti dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. A collaborare la Società consortile in questo processo è stato il dottore agronomo Massimo Petruzzelli.
Il lungo iter ha preso il via con la determina della Giunta bivonese datata 17 dicembre 2007, mentre le mosse definitive si sono concretizzate l’8 maggio del 2013 quando, nell’aula consiliare del Comune di Bivona, si è tenuta la “riunione di pubblico accertamento” richiesta dal ministero per le Politiche agricole per il riconoscimento del marchio Comunitario I.G.P. (Identificazione geografica protetta) per la ‘Pescabivona” cui hanno preso parte i funzionari dello stesso ministero, i produttori e le organizzazioni professionali e di categoria per la lettura del disciplinare di produzione, ed il 30 maggio 2013 quando è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 125 il parere favorevole del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.