ASSEMBLEA SOCIETA’ RIFIUTI: RIMANDATA A DATA DA DESTINARSI. PUMILIA: “QUELLO DI MARINELLO E’ UN GESTO DISPREZZANTE E ARROGANTE”
Continua l’azione di stallo che permane sulla società. I sindaci di Sciacca, Ribera, Caltabellotta e Calamonaci contestato l’inosservanza delle direttive regionali e nazionali
Continuano le fumate nere dell’Assembela dei Soci della SRR Agrigento Ovest, la società di raccolta e smaltimento dei rifiuti. L’ultima Assemblea si era svolta un paio di settimane senza esito, se non una forte contestazione da parte del sindaco di Bivona e parlamentare del Pd, Giovanni Panepinto, alla nostra testata giornalistica e al nostro direttore responsabile. Panepinto ha accusato la nostra testata di scrivere articoli che “terrorizzano” il parlamentare.
L’Assemblea in quella occasione, aveva anche rimandato l’assise al 14 di aprile (oggi). Una mail dell’attuale presidente (la cui elezione è stata contestata dai sindaci di Sciacca, Ribera, Caltabellotta e Calamonaci), inviata ai 17 sindaci che compongono la SRR comunica che l’Assemblea dei Soci è stata rimandada a data da destinarsi.
Continua, dunque, l’azione di stallo che permane sulla società. La questione ha risvolti delicati, anche perchè si contesta la legittimità sia delle delibere di affidamento dell’incarico dell’Unione dei Comuni “Quisquina-Magazzolo-Platani” a Vincenzo Marinello che della stessa elezione del Consiglio di Amministrazione. Sulla vicenda viene osservato, da parte dei sindaci di Sciacca, Caltabellotta, Ribera e Calamonaci, l’inosservanza delle direttive regionali e del Decreto 39/2013. Normative che riquardano i requisiti che devono essere posseduti dagli amministratori delle SRR, ma anche l’ineleggibilità degli stessi per evitare situazioni di conflitti di interesse.
Durissima la reazione del sindaco di Caltabellotta, Calogero Pumilia. “Si tratta di un gesto disprezzante e arrogante da parte di una persona che gestisce una struttura senza averne titoli, e quindi in palese contrasto con la legge. Una struttura pubblica che scambia come cosa propria. E’ un gesto – continua Pumilia – di sfida che dovrà essere raccolto per cominciare a smantellare un sistema di potere costruito negli anni. Io penso, e voglio sperare, che i colleghi sindaci che lo avevano scelto, magari pensando in buona fede che fosse nell’interesse della collettivià, si rendano conto che sono stati superati tutti i limiti del buon senso e vogliano ripristinare un clima di legalità e di civile confronto, evitando di assecondare il disegno personale del dottore Marinello”.
Sulla vicenda, intanto, si sono accesi i riflettori della magistratura. Sarebbero in corso due filoni di indagini.