QUELLA VOGLIA DI INDIPENDENZA…
Le riunioni sui Liberi consorzi ci riportano indietro negli anni quando Sciacca voleva diventare Provincia…
Le riunioni di questi mesi degli amministratori di una ventina di Comuni di un triangolo a cavallo tra le province di Agrigento, Palermo e Trapani, riportano all’attenzione quel desiderio di indipendenza che da sempre pervade questo territorio.
Il sindaco dell’epoca (eravamo nel 1998) Ignazio Messina, si fece promotore di una iniziativa per istituire Sciacca come decima provincia siciliana, ma la proposta finisce nel nulla. Anche all’epoca i Comuni interessati erano in gran parte gli stessi che oggi sono insieme per rivendicare l’identità di un territorio e le ragioni e gli interessi comuni per stare assieme.
Bisacquino, Burgio, Campofiorito, Castelvetrano, Cattolica Eraclea, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Giuliana, Lucca Sicula, Menfi, Montevago, Partanna, Poggioreale Salaparuta, Santa Margherita di Belice, Santa Ninfa, Santo Stefano di Quisquina, Sciacca, Villafranca Sicula, Vita e Ribera contestano la recente legge regionale che istituisce i liberi consorzi e stanno facendo di testa propria.
Messina ci provò da sindaco e ci riprovò nel 2002, quando chiamò a raccolta i parlamentari del territorio per discutere della proposta di istituire a Sciacca la decima provincia siciliana. Tutti si dissero d’accordo, da Nuccio Cusumano s Siso Montalbano, fino a Giuseppe Marinello. Ma quel progetto di indipendenza non piaceva a nessuno di quelli che stavano dalla parte orientale del territorio provinciale.
E poi cominciava l’era della riduzione dei costi della politica e le province cominciavano ad essere considerate stipendifici e posti di potere.