SRR, PUMILIA: “AZZERIAMO IL CDA E TROVIAMO LE RAGIONI DELL’UNITA'”

“Riportare la palla al centro, far conto che la partita finora falsata che si è giocata non sia mai esistita. Significa le dimissioni del Consiglio di Amministrazione

Lo scorso sabato si è svolta l’Assemblea dei soci della SRR Agrigento Ovest. L’esito è stata una fumata nera. La prossima Assemblea è stata fissata per il 15 aprile. Abbiamo intervistato il sindaco di Caltabellotta, onorevole Calogero Pumilia. 

Quali prospettive in vista della prossima, fissata per il 15 aprile?

“L’Assemblea dei soci si è aperta in un clima molto teso anche con accenni impropriamente polemici nei confronti della stampa, nei confronti della di una parte della stampa (Corriere di Sciacca, n.d.r.). Si è chiusa, invece, in un clima un po’ più sereno che mi auguro possa preludere ad un’unità che va perseguita e ritrovata. Ancora una volta, in quella circostanza, ho cercato di lavorare per introdurre elementi di serenità, di equilibrio, di dialettica tranquilla, ricordando che situazioni di questa natura vanno affrontate con la volontà di tutti di arrivare all’unità dell’Assemblea e all’unità dei Sindaci. Come, per altro, è quasi sempre avvenuta in passato. L’unità comporta fatica, sicuramente, comporta qualche rinuncia, comporta introdurre anziché la logica della forza, quella dell’interesse complessivo che è quello di dare un servizio migliore possibile alla comunità. E’ anche quello di realizzare, all’interno di un’Assemblea di 17 rappresentanti del popolo, di sindaci, una condizione di rispetto reciproco”.

Quali sono i presupposti per creare il clima di unità di cui lei parla?

Sono quelli di azzerare la situazione attuale, cioè riportare la palla al centro, far conto che la partita finora falsata che si è giocata non sia mai esistita. Riportare la palla al centro significa le dimissioni del Consiglio di Amministrazione, la ricerca unitaria che arrivi ad una soluzione che sia totalmente in linea con gli indirizzi normativi della Regione, che prevede per la carica di amministratori delle Srr esclusivamente dipendenti comunali, che non escluda nessuna delle realtà locali, a cominciare da quelle più grandi come Sciacca, Ribera. Sono profondamente convinto che la logica democratica possa portare anche alla formazione di maggioranze e dl minoranze, ma questo dovrebbe essere il risultato di un ragionamento, di un confronto, dell’impossibilità di arrivare all’unità. Ma bisogna cominciare a cercarla, innanzitutto, lo sono convinto che su questioni di questa natura, quando non ci sono in gioco posizioni in totale contrasto, non ci sono situazioni di potere, ci sono funzioni in termini gratuiti – ecco perché la logica della Regione Sicilia di utilizzare dipendenti comunali pagati a diverso titolo- si debba operare per raggiungere un’intesa capace di difendere i risultati raggiunti da tutti”.

Sul tema della discarica è sorta una polemica che non sembra abbia il motivo dl esistere.

“A proposito di questo argomento improprio che si è inserito, ribadendo sempre che si tratta di un confronto politico che deve essere riportato alla sua logica di serenità e di equilibrio, altri argomenti non possono trovare ospitalità. Qui non c’è il problema del confronto tra l’illegalità e la legalità, né tra la gestione pubblica o privata della discarica. Sono questioni lontane dalla mia e di tutti gli altri. Qui tutti abbiamo l’interesse di difendere la discarica pubblica. Qui nessuno ha voglia di fare la parte degli imprenditori. Qui nessuno ha interesse, o ha l’obiettivo addirittura di chiudere la discarica pubblica per favorire la discarica privata di Siculiana o di Catania. E’ assolutamente lontano da ogni idea di ciascuno di noi. Come è lontana l’idea di violare le leggi. C’è stato un errore di fondo iniziale, si corregga, si azzeri tutto e si ritrovi il rapporto sereno tra di noi”.

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