ECCO LA LETTERA INTEGRALE DI DIMISSIONI DI VINCENZO PORRELLO
L’ha consegnata nella tarda mattinata. “Richieste di poltrone, veti e malevolenze impediscono da mesi di programmare serenamente il lavoro che ognuno di noi è chiamato a svolgere nell’esclusivo interesse della comunità”
Nella tarda mattinata, Vincenzo Porrello ha rassegnatio le sue dimissioni inviando una lettera al sindaco, al segretario comunale e al presidente del Consiglio comunale. Lettera che pubblichiamo integralmente.
Al Signor Sindaco
Al Segretario Comunale
Al Presidente del Consiglio
Egregio Signor Sindaco, con la presente sono a rassegnarle formalmente le mie dimissioni dalla carica di Vice Sindaco e Assessore all’Economia e Finanze; al Patrimonio e all’Edilizia Scolastica, ai Servizi Demografici, allo Sviluppo Economico e alle Politiche Comunitarie, conferitami nel giugno 2012.
Tante sono le motivazioni che mi spingono verso questa scelta travagliata. Prima tra tutte la maturata convinzione che la visione politico-amministrativa e la logica nelle scelte di azione che parte della Sua maggioranza intende perseguire, rispetto al programma politico elettorale presentato ai nostri concittadini, divergono fortemente dai principi che da sempre guidano il mio operare. All’inizio del mio percorso, credevo che lo slancio e lo spirito di coesione che aveva animato la coalizione in campagna elettorale avrebbe accompagnato conseguentemente il successivo cammino intrapreso poiché comune e superiore era l’interesse che tutte le componenti andavano a perseguire. Oggi, purtroppo, ho potuto constatare che tale percorso ha assunto obiettivi e modalità di coinvolgimento delle forze politiche assai diversi rispetto al disegno iniziale e, in quanto tali, non più da noi condivisi né condivisibili.
Credevo e continuo a credere fermamente che la mia lealtà, la mia costanza nel raggiungere gli obiettivi prefissati, il mio tempo, la mia professionalità, la mia maturata esperienza e il mio andare oltre l’ostacolo, caratteristiche queste che mi hanno sempre contraddistinto nel mio operare, mi avrebbero senz’altro consentito di amministrare serenamente. Ho sempre ritenuto, infatti, che la serenità nell’agire, derivi dalla consapevolezza non solo di aver dato tanto sia in termini di tempo che di energia, ma anche e soprattutto dall’aver dato il massimo delle proprie potenzialità, facendo diventare l’esigenza altrui o la problematica da risolvere una necessità propria, da accogliere, subito, senza tentennamenti, senza riserve.
Come un padre fa e farebbe con i propri figli. Come un buon imprenditore fa e farebbe per la propria azienda e i propri lavoratori. Immagino, che per alcuni, queste parole avranno un valore altisonante mentre molti crederanno che il loro utilizzo sia spropositato rispetto all’ambito in cui sono inserite e contestualizzate. Ma nel cammino di ognuno di noi ci sono dei principi cardine che guidano i nostri passi ed un nocciolo duro che non può mai mancare per quanto mi riguarda e che non può in alcuna maniera essere scalfito a meno di ripercussioni fiorti sul proprio essere.
Questo è quello che da sempre inspira e governa i rapporti con la mia famiglia, i miei collaboratori, i miei amici, i miei colleghi. E se, quindi, agire dentro questi binari non viene considerato un valore aggiunto ma è addirittura visto come una minaccia che proietta delle ombre sull’operato degli altri allora continuare a ricoprire l’incarico che Lei mi ha conferito, non ha più un senso. In varie circostanze, abbiamo cercato di indirizzare verso soluzioni differenti decisioni che ritenevamo non idonee o perlomeno meritevoli d’approfondimenti ma al nostro dissenso, seppur ragionevole, non è stato accordato alcun rilievo.
Richieste di poltrone, veti e malevolenze impediscono da mesi di programmare serenamente il lavoro che ognuno di noi è chiamato a svolgere nell’esclusivo interesse della comunità e nel rispetto assoluto del mandato conferito e per quanto io mi sia sforzato di adoperarmi in tal senso e in tale direzione, non riesco a cogliere segnali che mi inducano ad essere neppure cautamente ottimista e a credere che sia possibile instaurare un clima relazionale in grado di saper accogliere proposte e confronti che provengono anche dalla nostra parte politica.
In tutti questi mesi, pur essendo alla mia prima esperienza politico amministrativa, ho garantito la mia presenza giornaliera in Comune ed in mezzo alla gente cercando di dare il meglio nell’ambito delle deleghe di mia competenza e offrendo il massimo contributo alla crescita del paese, con costante impegno, trasparenza e abnegazione fermamente convinto che solo in questo nodo si possa e si debba agire nei confronti della nostra comunità.
Da parte mia non ho rammarichi. Ho cercato di avere fermi quei principi base sui quali incentrare il Piano di Lavoro sottoscritto nel programma elettorale del 6-7 maggio 2012. L ‘Assessorato da me diretto ha lavorato intensamente per raggiungere innanzitutto risultati importanti nel risanamento delle «finanze locali e per ottenere un riequilibrio «finanziario, un miglioramento qualitativo nella spesa ed un monitoraggio giornaliero della liquidità, collaborando con gli assessorati competenti per disegnare politiche e progetti in settori cruciali ai «fini del raggiungimento degli obiettivi del nostro programma politico.
Sempre convinto di agire nell’interesse di tutta la cittadinanza e della cosa pubblica, ho affrontato e risolto problemi di diversa natura che si trascinavano da tempo con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e l’efficacia degli uffici, dare ai cittadini servizi sempre più «funzionanti, razionalizzare la spesa nel rispetto delle norme sulla riduzione delle spese (riduzione del numero delle posizioni dirigenziali da 8 a 7 unità, attraverso una prima riorganizzazione della macchina amministrativa e della struttura organizzativa, riduzioni della spesa per utenze telefoniche, sia «fisse che mobili, riduzione della spesa di energia elettrica, razionalizzazione e contenimento dei beni strumentali), raggiungendo obiettivi fondamentali quali erano il rispetto del patto di stabilità sia per il 2012 che per il 2013 e verosimilmente anche per il 2014 visti gli andamenti, altre iniziative e procedimenti economico/finanziari/patrimoniali (spazio deroga patto di stabilità 2013, anticipazione di liquidità alla cassa depositi e prestiti, piano di rientro Sogeir, recupero sanzione Patto di Stabilità, recupero somme procedimento EAS, regolamento celebrazioni matrimoniali con rito civile, alienazione loculi comunali, riapertura plesso scolastico Modigliani, realizzazione manutenzioni straordinarie in diversi istituti scolastici comunali, avanzamento procedurale Progetto Valore Paese – DIMORE dell’Agenzia del Demanio ai fini dell’ottenimento del «finanziamento per il recupero e rifunzionalizzazione del Complesso San Domenico, Piano Nazionale per le Città e Zone Franche Urbane) Queste sono solo alcune delle attività da me poste in essere ma vi sono tante altre attività oggetto di programmazione che avrei voluto portare avanti, ma che nonostante iniziative di proposta non hanno ancora visto dopo tanti mesi ancora attuazione.
E mi riferisco, Caro Sindaco, a tutti quegli incontri e atti di indirizzo agli organi tecnici per dare maggiore efficacia all’attività di accertamento e controllo tributario ed extra-tributario. Tutto al «fine di creare i presupposti per una equa applicazione del carico tributario, nei confronti dei cittadini, e per recuperare risorse «finanziarie, in un contesto economico-finanziario difficile, necessario all’erogazione dei servizi alla collettività.
La creazione di due importanti riforme strutturali per l’ente è oggi di fondamentale vitalità. La esternalizzazione digitale dei servizi con la creazione ingegneristica di una banca dati unica con un’anagrafe tributaria fiscale catastale territoriale, in grado di collegare in rete tutti gli uffici comunali e con un supporto alla riscossione ordinaria e coattiva interna in grado di poter dare immediata liquidità, ambedue impostate su nuove e robuste basi tecniche sulle entrate locali, attraverso le quali il Comune di Sciacca avrà a sua disposizione quelle risorse sufficienti per guardare con ottimismo alle proprie prospettive economiche sempre più insufficienti.
Ed ancora, alla rotazione dei settori, non dei dirigenti, spostando l’ecologia e sanità all’urbanistica per un controllo del territorio collegato con la polizia municipale, l’edilizia da finanziamenti comunitari ai lavori pubblici, il bilancio allo sviluppo economico, i tributi agganciati al sociale e alla intera gestione amministrativa dei diversi settori, alfine di attuare una attenta attività di recupero, contenimento costi e controllo, con un sistema tecnico di supervisione generale su tutte le tipologie di entrate del nostro ente, in quanto sappiamo essere vocato per lo più alle spese.
Questa impostazione discussa per molti mesi e mai perfezionata, collegata ai supporti alla esternalizzazione e riscossione e ai tanto richiesto ufficio unico degli acquisti e alla creazione altresì di una pubblicità sui sito istituzione delle procedure di invito, potrebbe portare sicuramente ad un aumento delle entrate con l’effetto di poter diminuire le imposte locali e ad una diminuzione dei costi con l’effetto di allargare anche la platea dei partecipanti saccensi agli avvisi pubblici. Ho chiesto invano più e più volte, che l’ufficio tributi comunale e dei servizi demografici, venisse potenziato e spostato, anche in locali che attualmente sono nella nostra disponibilità, non con scorciatoie o interventi di facciata ma con provvedimenti sostanziali che migliorassero il servizio offerto ai cittadini con la creazione di un centro polfunzionale unitamente al settore commercio al fine di creare un cuore pulsante per la macchina amministrativa. Tutto questo con il solo obiettivo di aiutare la nostra città a crescere e a progredire.
A tal proposito rimane ferma la manifestazione di interesse per la locazione di uffici comunali (tributi e altri) conclusasi in data 1310612013. Si è proposto altresì, che si creasse una task force di progettazione per l’intero patrimonio comunale in vista delle numerose delibere CIPE e della nuova Programmazione Comunitaria 2014-2020, alfine di poter partecipare ai numerosi bandi che si presenteranno, oltre la creazione di un ufficio Europa che collegato allo sportello sulle Zone Franche Urbane, possa davvero creare nuovi stimoli imprenditoriali per il nostro territorio con la capacità di creare lavoro passando per l’ottenimento di agevolazioni efinanziamenti afondo perduto. La creazione di una squadra di pronto intervento manutentiva unica per gli immobili scolastici, comunali e per il cimitero.
Relativamente ai cimitero procedere alla costruzione di nuovi loculi, anche attraverso un aumento del prezzo delle aree da cedere, ai fine di aprire quei numerosi cantieri che darebbero oggi tanti posti di lavoro ai nostri cittadini. Lo spirito e le implicazioni organizzative di queste importanti riforme strutturali, da me sostenute, vengono da mesi sostanzialmente accantonate o rimesse sempre in discussione senza nessuna programmazione con conseguente deficitarietà economico amministrativa. La scelta di non accelerare le sopra indicate riforme strutturali, è stato spesso il frutto di un persistente accentramento dei poteri che ha limitato di fatto l’autonomia decisionale e gestionale dello scrivente nell’ambito delle deleghe conferitegli, quando invece per guidare in modo efficace l’azione di governo locale il potere di scelta andrebbe esercitato in modo condiviso e non in modo discrezionale da pochi soggetti. Del resto assicurando ogni singolo potere di iniziativa, attraverso un’azione di monitoraggio e controllo attento e autorevole delle attività da svolgere si sarebbe ugualmente se non in maniera più efficace raggiunto l’obiettivo del buon andamento delle attività programmate e pianificate senza per questo togliere valore al ruolo istituzionale conferito.
Troppe sono state le interferenze da parte di alcuni amministratori nei settori a me delegati il che ha connotato coloro che accusavano proprio noi di un modo antico di fare politica, di un carattere fortemente accentratore che non si apre al nuovo ma si chiude su se stesso. La particolare condizione che il nostro paese sta attraversando da tempo avrebbe richiesto un lavoro congiunto e una continuità organizzativa, la messa a punto della intera macchina amministrativa e finanziaria, un’attività condivisa della strategia per l’elaborazione di progettualità locali verso quelle prospettive ed opportunità di finanziamenti comunitari e la progettazione integrata con il nuovo strumento economico del Programma Operativo Regionale 2014-2020.
Per qualcuno della Sua maggioranza oggi forse ci sarà un motivo in più per cui gioire poiché quella che per molti rappresentava una nota stonata all’interno di un coro all’unisono non sarà più presente in quella maggioranza nella quale con evidente disappunto si veniva considerati non accomodanti e quindi scomodi.
Mi sento però di dire che il tempo è galantuomo e che le risposte a tali comportamenti saranno da quest’ultimo consegnate alla comunità Nel concludere colgo l’occasione per rivolgere un grande e sentito ringraziamento a tutti coloro che in questi percorso mi sono stati accanto con vera amicizia e passione. Ringrazio il gruppo consigliare che mi è sempre stato vicino e che nell’interagire quotidianamente con me ha dimostrato assieme a tutto il nostro gruppo di saper fare squadra non lasciando mai spazio ad individualismi e personalismi. Ringrazio i consiglieri di minoranza per la possibilità di avere instaurato un confronto costruttivo dai toni garbati ed imperniato sul reciproco rispetto.
Ringrazio gli uffici e i dipendenti tutti che hanno con me collaborato alfine di dare attuazione ai miei progetti amministrativi. Ringrazio per ultimo ma non per importanza i cittadini di Sciacca, i quali mi hanno sin da subito mostrato grande simpatia e accoglienza scusandomi per questo anticipato ma inevitabile saluto.
Al sindaco e agli assessori auguro un buon lavoro.