VERIFICA DI MAGGIORANZA. PRIMO ROUND SENZA CANTIERE POPOLARE, E NCD VUOLE UN ASSESSORE IN PIU’
Il nocciolo della questione sta nelle pressioni che provengono da piazza Mariano Rossi: fuori Cantiere Popolare e dentro Mpa
Editoriale di Filippo Cardinale
La prima fase della verifica di maggioranza si è conclusa con la promessa di scrivere il capitolo finale entro una settimana. Il sindaco Di Paola non vuole temporeggiare e portare alle lunghe una verifica che riporta alla memoria il tempo del sindaco precedente, Vito Bono. La riunione di questa sera si è caratterizzata per l’assenza della rappresentanza di Cantiere Popolare e di Giuseppe Ambrogio. Ufficialmente per “impegni”, ma sostanzialmente per alcuni punti che devono essere chiariti e nei quali il sindaco ha un peso piuttosto relativo.
Se da un lato il gruppo di Michele Catanzaro sollecita un maggiore coinvolgimento nelle scelte, più incisività nell’azione amministrativa, specie da parte di qualche assessore che sembra segnare il passo, dall’altro lato Cantiere Popolare evidenzia un’azione troppo “pressante” da parte del senatore Giuseppe Marinello. Una pressione che mira a emarginare Cantiere Popolare fino a spingerlo alla fuoriuscita dalla maggioranza. La motivazione è quella della presenza di Cantiere Popolare nella maggioranza essendo il sodalizio vicino al Pd. A volte la memoria è davvero corta poiché si dimentica a Roma l’asse di ferro tra Enrico Letta e Angelino Alfano.
La pressione che proviene da piazza Mariano Rossi ha ben altra motivazione che va cercata in accordi elettorali prossimi. Il gruppo Pds-Mpa, o ciò che resta dell’esperienza dell’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, è sempre più vicino al Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano. Ci sono accordi elettorali mirati a rafforzare il leader di Ncd. In tal senso, da piazza Mariano Rossi arrivano “pressioni” in direzione del sindaco. Convincerlo a imbarcare Mpa al posto di Cantiere Popolare. Insomma, un ribaltone. Ma bisogna fare i conti con lo stesso sindaco Di Paola il quale di ribaltoni non ne vuole sentire parlare. Di Paola guarda la sua base elettorale, guarda quella mole di consensi che ha ricevuto, ma soprattutto non intende stingere la sua immagine. Può essere scontroso il sindaco, ma certamente non è il tipo che è disposto a farsi ingabbiare in giochi politici che appannerebbero il suo stile, il suo modo di fare, la sua coerenza, il rispetto verso i suoi elettori.
Pds-Mpa si è reso disponibile ad un appoggio “esterno”. Niente assessori, dicono. Tutto ciò rafforza l’idea dell’obiettivo elettorale, ma soprattutto la voglia di far “saltare” la compagine di Cantiere Popolare. Si aprirebbe qualche spiraglio in più per la seconda poltrona assessoriale rivendicata dal coordinatore cittadino di Ncd.
Stasera, il sindaco ha svolto una breve relazione sulle cose fatte dall’amministrazione in questo anno e mezzo. Più che al passato, Di Paola ha voluto tracciare il solco del futuro attraverso il convincimento che è necessario concentrarsi tutti verso una programmazione in grado di dare alcune improrogabili risposte rispetto ad una crisi cittadina che sta assumendo livelli assai preoccupanti. E rispetto alla drammaticità del (lungo) momento di crisi che attraversa la città c’è chi parla di avere un assessore in più. E’ il caso del coordinatore cittadino di Ncd. Lo ha detto chiaramente, noi abbiamo 6 con consiglieri e un solo assessore. La proposta avanzata è di un assessore in più in giunta. Ora, anche i bambini di questa città sanno che, al di là degli assessori Caracappa e Porrello, tutti gli altri, compreso il presidente del Consiglio comunale è targato Ncd. Vedi foto con sorrisi a 32 denti con ministri e segretari nazionali di partito.
Insomma, tutti a Roma a farsi fotografare con Angelino. Il nocciolo della questione politica di Fabrizio Di Paola è la questione Cantiere Popolare. Non può dimenticare che il sodalizio guidato da Michele Catanzaro ha contribuito a farlo vincere. Non può dimenticare che il sodalizio ha dimostrato di avere un grosso consenso. Non può dimenticare che, simpatici o no, fungono da ago della bilancia nelle elezioni. Insomma, i ragazzi di Michele Catanzaro sono in grado di far vincere o perdere un’elezione amministrativa. Il punto di equilibrio tra il sindaco e Cantiere Popolare deve trovarsi distante da piazza Mariano Rossi. Tra sindaco e Cantiere popolare non vi è una spaccatura tranciante. Basterebbe il buon senso e la moderazione delle due parti.
Intanto, c’è la questione della “collocazione” dell’assessore Monte. Se la tentazione è quella di etichettare Monte con Progetto Sciacca di Calogero Filippo Bono, la ragione vuole che bisogna considerare la stretta collaborazione e vicinanza di Monte con Fabrizio Di Paola. Monte, calcisticamente può definirsi come centrocampista. Se da un lato guarda Calogero Filippo Bono questo avviene perché c’è la condivisione di un percorso politico con il consigliere comunale Pasquale Bentivegna. Ma dall’altro, Monte continua a guardare Fabrizio Di Paola, con il quale il legame è stretto, la sintonia piena, la sinergia costante. Del resto, tutte le strade portano a Ncd. C’è un partito diverso, nella maggioranza, che non è filoalfaniano escludendo Forza Italia e Cantiere Popolare?
Domani sarà una giornata di telefonate tra Fabrizio Di Paola e Cantiere Popolare. SI dice che la notte porta consiglio. Un sonno ristoratore è utile. Domani è un altro giorno, e magari gli animi si stemperano.