REGIONE, IL COMMISSARIO DELLO STATO “SMONTA” LA FINANZIARIA. IMPUGNATE 33 NORME SU 50

Tra le norme cassate quelle “salva petrolieri”, gli aiuti alle coppie di fatto, tagli alla sanità

Severa sberla sulla finanziaria da parte del commissario dello Stato, Carmelo Aronica. Sono state impugnate 33 norme su 50 della finanziaria approvata di recente dall’Assemblea regionale siciliana. Non hanno costituito oggetto di impugnativa le disposizioni relative alla proroga per i lavoratori precari e i trasferimenti a Comuni e Province e per il settore del trasporto pubblico.

Aronica ritiene che “la copertura dei nuovi e maggiori oneri a carico del bilancio della Regione con proprie risorse non sia credibile, sufficientemente sicura ed ancorata a criteri di prudenza, affidabilità e appropriatezza”.

“Il passato ci insegue – il commento a caldo del governatore Rosario Crocetta – evidentemente in questa Regione non si può spendere, non si può pensare di finanziare le leggi, lo sviluppo. Si deve sempre e solo tagliare. Questa è la morte della politica”.

Durissimo il commento del gruppo parlamentare all’Ars del Movimento Cinque Stelle alle decisioni di Aronica, peraltro, per nulla inattese dai deputati: “La sonora bocciatura del Commissario dello Stato, che ha praticamente stroncato la Finanziaria, è la     certificazione della totale incapacità di questo  governo di legiferare. Preso atto di ciò e del fatto che il Pd ha  voltato le spalle  all’esecutivo, si dica chiaramente ai siciliani che è ora di tornare subito al voto”.
“In diverse occasioni – affermano i parlamentari – abbiamo definito la manovra completamente inadeguata sotto tutti i punti di vista. L’unica cosa che ci consola e di cui andiamo fieri  è che parecchie delle norme proposte da noi non sono state impugnate. E c’è di più, se fossero passati alcuni nostri sub emendamenti il disastro     poteva essere contenuto. Ci riferiamo ad alcune norme sui forestali, per le quali avevamo presentati sub-emendamenti  che sono stati bocciati in  aula”.
Tra le tantissime note negative una nettamente positiva per i deputati Cinquestelle è quella della bocciatura della norma salva-petrolieri, che abbassava le royalties sulle estrazioni di idrocarburi, per le quali i deputati del Movimento si erano battuti a partire dalla scorsa Finanziaria.

 

Meno male che sono tecnici, altrimenti chissà cosa avremmo visto”, è il sarcastico il commento del capogruppo del Partito dei Siciliani MpA Roberto Di Mauro, che sottolinea come “nonostante i ripetuti avvisi di buona parte dell’opposizione sulla mancata copertura finanziaria di molte norme per circa 500 milioni, il Governo e la maggioranza, a volte con toni anche offensivi dell’Aula, hanno scelto di andare avanti, portandoci oggi   Aggiungi un appuntamento per oggi ad una situazione di una gravità mai vissuta prima nella Regione Siciliana.”  “La verità- continua-  è che questa armata Brancaleone fatta da quattro amici di Crocetta che casualmente si ritrovano a fare gli Assessori ha mostrato di non avere né la stoffa dei tecnici né la stoffa della politica e oggi la Sicilia si trova come mai prossima al baratro. Basta pensare che certamente a fine mese saranno migliaia i lavoratori che non potranno prendere lo stipendio, per esempio all’ESA e all’EAS.”

“Della finanziaria restano in piedi poche norme, comunque importanti come quella sui precari, ma il dato vero è che il Governo e la pseudo maggioranza escono con le ossa rotte.
E’ necessario che l’ARS torni subito a riunirsi per affrontare questa situazione non solo per lo specifico delle norme della Finanziaria, ma anche e e soprattutto per affrontare il nodo politico sulla esistenza o meno di un Governo e di una maggioranza che possano portare avanti questa legislatura.”

Cassata la norma sui residui passivi, nei confronti dei quali la Regione aveva compiuto “pulizia” dei conti attraverso la cancellazione degli stessi derivati da impegni assunti fino al 2013.

Secondo il Commissario Aronica, questa cancellazione non può essere effettuata automaticamente, “ma deve limitarsi esclusivamente a quelle partite andati in perenzione per le quali non permangono i presupposti giuridici del debito della Pubblica Amministrazione”.

Salta anche la norma a favore dei petrolieri. Per il Commissario dello Stato manca la copertura per la riduzione delle aliquote sulle estrazioni dal 20 al 13% e non viene spiegato come “salvare” i bilanci dei Comuni nonostante i tagli alle royalties.

Salta anche il blocco dei canoni irrigui: per Aronica “impedisce di fatto agli Enti preposti di poter gestire con criteri di economicità ed efficienza il servizio stesso”.

Il Commissario impugna anche il secondo comma dell’articolo 8, che prevede risparmi di 100 milioni nella Sanità, attraverso il taglio alle spese su beni e servizi. Quei soldi sarebbero stati destinati, secondo il testo della Finanziaria, “a favorire l’integrazione dei servizi socio-sanitari per la parte ricompresa nei Lea (Livelli essenziali di assistenza, ndr). “Eventuali risparmi derivanti dalla gestione sanitaria regionale a decorrere dall’anno 2014 – ricorda però Aronica – dovranno essere accertati, sia da un punto di vista patrimoniale che economico, dal Tavolo di verifica degli adempimenti istituito ex articolo 12 dell’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 e solo all’esito positivo di tali analisi le Regioni potranno effettivamente disporre di eventuali eccedenze”.

Bocciatura anche per la norma che prevedeva l’uso per le attività sportive di disabili e autistici dei soldi risparmiati tagliando i coordinatori sanitari e amministrativi delle Asp. Per Aronica, infatti, “gli eventuali risparmi realizzati devono essere ripartiti sempre all’interno dello stesso fondo per la corresponsione di altre forme di salario accessorio sempre previste contrattualmente”.

Cassata anche la norma che limita i rimborsi chilometrici. Il sesto comma dell’articolo 12, riguardante la riorganizzazione del settore forestale prevedeva un meccanismo che limitasse l’eccessiva spesa per imborsi chilometrici per gli impiegati. Secondo il Commissario Aronica, però, il legislatore ha superato i limiti entro i quali può muoversi. “Seppure nell’apprezzabile intento di ridurre e razionalizzare le spese derivanti dalle attività di manutenzione idraulico-forestale e di rimboschimento in cui sono impiegate maestranze stagionali, interviene sulla quantificazione del rimborso chilometrico da corrispondere ai lavoratori”.

Saltano gli aiuti alle coppie di fatto e il Commissario Aronica boccia le norme che estendono alle coppie di fatto tutti i benefici previsti per le famiglie sposate. Per Aronica, in particolare, non c’è copertura finanziaria e si eccede nella sovrapposizione di famiglie tradizionali e coppie di fatto.

 

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