“IN SICILIA IL TURISMO E’ CULTURA”, E LA REGIONE CHIUDE I MUSEI. VALLE DEI TEMPLI E TEMPLI DI SELINUNTE NO DI DOMENICA E FESTIVI
Non ci sono soldi per i 1200 custodi. Templi e musei chiusi la domenica e festivi
“In Sicilia il turismo è cultura”, era lo slogan di un costoso spot pubblicitario della Regione diffuso sulle reti nazionali. E un’Isola che dovrebbe vivere di turismo tutto l’anno che fa? Chiude parchi archeologicici e musei.
Siccome in Sicilia tutto è stipendificio, la Regione per far fronte ai 1200 custodi deve attingere alla fantasia. Quella del dirigente generale dell’Assessorato ai Beni Culturali, Sergio Gelardi, è davvero paradossale. Chiusura la domenica e giorni festivi dei parchi archeologici, musei, teatri antichi, fino ad aprile. Poi per tre mesi estivi si riapre anche nei giorni “proibiti” e poi chiusra nuovamente per il resto dei mesi.
Con una direttiva del Dirigente, dunque, i maggiori siti archeologici e museali rimarranno chiusi la domenica e festivi fino a tutto aprile. Poi riapriranno per tre mesi d’estate, e poi nuovamente stop alle visite domenicali e festive.
In buona sostanza, la Regione “turistica” garantirà la fruizione dei propri tesori culturali sette giorni su sette non più di tre mesi l’anno.
Il provvedimento ha suscitato polemiche ed interrogazioni all’Ars. La decisione del Dirigente nasce dopo che non ha ricevuto nessuna risposta dai dirigenti e soprintendenti siciliani circa la turnazione dei custodi nei mesi estivi. In mancanza di una turnazione, Gerardi ha partorito la sua decisione per garantire l’apertura nei mesi estivi, considerato il badget di cui dispone. Il contratto di lavor dei custodi prevede un numero massimo di giornate festive per ogni custode.