ANSIA DA DIPENDENTI PUBBLICI: QUELLI DELLA PROVINCIA NON SANNO QUALE SARA’ IL LORO FUTURO
Costituiti in Comitato, i dipendenti della provincia Regionale di Agrigento chiedono rassicurazioni sul futuro del proprio posto di lavoro. Lo fanno scrivendo una nota al Presidente della Regione Sicilia, all’Assessore Regionale dell’Economia, all’Assessore Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, agli Onorevoli Deputati Capigruppo Consiliari ed al Presidente dell’U.R.P.S.
“E’ alle porte il 31 dicembre – sostengono in una nota i dipendenti – una data di rilievo non solo perché segna la fine dell’anno solare ma, soprattutto, perché, entro tale data, è previsto, dalla legge regionale n. 7 del 27 marzo 2013, che la Regione disciplini l’istituzione dei liberi Consorzi comunali per l’esercizio delle funzioni di governo di area vasta, in sostituzione delle Province regionali. Dovremmo essere alla fine di un’era, dovremmo essere intenti a preparare le valigie, a vivere da protagonisti questa epocale riforma dell’ordinamento degli enti locali in Sicilia, primi in tutta Italia, invece cresce l’ansia, il disagio e la preoccupazione. Disagio perché la Provincia ha sempre meno risorse disponibili, sempre meno servizi da rendere, sempre più proteste da placare e preoccupazione perché il futuro è incerto. Abbiamo ricevuto generiche rassicurazioni sul fatto che non si chiuderanno le Province e non si licenzieranno seimilacinquecento dipendenti in Sicilia. Ci auguriamo sia vero, però registriamo che a due settimane dal 31 dicembre non c’è alcuna certezza o perlomeno non esiste un progetto chiaro, sostenuto da una maggioranza certa, che autorizzi a vivere serenamente questa fase di transizione. Vorremmo capire a che punto è la legge di riforma delle Province, capire se all’orizzonte regna la confusione e, quindi, si vada verso una proroga del termine del 31 dicembre 2013, oppure se si sta concretizzando un’idea vincente. Vorremmo conoscere di cosa si occuperanno i liberi consorzi, che risorse avranno, come saranno governati ci interessa come cittadini e come uomini delle Istituzioni. Ci auguriamo che questa riforma, ove venga realizzata, riesca davvero a sortire buoni risultati con l’eliminazione di tutti gli sprechi che impoveriscono le casse della pubblica amministrazione. Ci chiediamo, però, se con i nuovi Enti intermedi e la redistribuzione delle competenze potranno essere garantiti adeguati livelli di servizi ai cittadini. Non vorremmo, tuttavia, che passasse solo l’idea che l’uso distorto, se non illegittimo, dei soldi pubblici riguardi solo le Province. Quello che ci interessa, in questi giorni, è avere rassicurazioni sugli effetti che la riforma avrà sul posto di lavoro dei dipendenti. Ci chiediamo chi fornirà le risorse finanziarie necessarie al pagamento degli stipendi dei seimilacinquecento dipendenti delle Province, se tutti avranno garantito il posto di lavoro, se i precari delle Province, avranno un ostacolo in più sul cammino della proroga o stabilizzazione del loro rapporto di lavoro. Gli sviluppi di queste ultime settimane (Disposizioni finanziarie urgenti e variazioni al bilancio della Regione per l’anno finanziario 2013. Disposizioni varie) rafforzano tali preoccupazioni, considerato che, in quest’ultimo atto approvato, non si registra alcuna previsione di assegnazione di risorse finanziarie da destinare alle Province per l’anno 2014.” Per queste ragioni il Comitato dei dipendenti della Provincia di Agrigento, così come hanno fatto i comitati dei dipendenti di quasi tutte le altre province dell’isola, ha ritenuto di scrivere alle Istituzioni Regionali, chiedendo notizie ufficiali “in merito alla sussistenza delle risorse finanziarie atte a garantire i necessari trasferimenti alle Province per l’anno 2014, al fine di assicurare, senza soluzione di continuità, il regolare svolgimento delle attività lavorative e il dovuto corrispettivo al personale delle stesse.”