PROTESTA FORCONI: PREFETTURA INDIVIDUA SITI DOVE EVITARE ASSEMBRAMENTI E RICORDA CHE I BLOCCHI STRADALI SONO VIETATI
“Si alla protesta, ma senza limitare la liberta’ di movimento e di circolazione”
In vista delle manifestazioni di protesta preannunciate per la settimana dal 9 al 13 dicembre dal Coordinamento Nazionale dei Movimenti, cui fanno riferimento alcune associazioni di categoria degli autotrasportatori e il Comitato Forza d’urto – Movimento dei Forconi, si è tenuta questa mattina, presso la Prefettura di Agrigento, una riunione dedicata all’esame delle tematiche relative alla necessità di assicurare il normale svolgimento dei servizi di trasporto pubblico e commerciale, in modo da non arrecare pregiudizio alla cittadinanza ed all’economia in ambito provinciale.
In esito alla riunione è stata emanata un’ordinanza, con la quale sono stati individuati i siti ove sarà vigente il divieto di assembramento, al fine di evitare di compromettere la libera circolazione dei mezzi e delle persone e di garantire il normale esercizio delle regolari funzioni di vita da parte della cittadinanza.
La Prefettura ha vietato assembramenti e presidi di persone e mezzi nelle strade di accesso al porto di Porto Empedocle, in tutti i tratti stradali di accesso agli ospedali e alle discariche di rifiuti di tutta la provincia, lungo l’intero asse viario in entrata e in uscita da Agrigento e nei tratti corrispondenti di tutti i centri urbani del territorio provinciale.
Nel provvedimento, la prefettura sottolinea che il blocco della circolazione determinato dalle preannunciate manifestazioni di protesta, comporterebbe danni per l’economia in questo grave momento congiunturale, con conseguenti pericoli per l’ordine pubblico. Evidenzia, inoltre, chedurante le proteste i blocchi stradali sono vietati dal Codice della strada.
L’ordinanza ha validità dalla mezzanotte del 9 dicembre alle 24 del 14 dicembre. In sostanza, il MInistero dell’Interno ha previsto misure volte a garantire il diritto di manifestare liberamente, ma allo stesso tempo che questo non deve impedire la libertà di movimento e di circolazione, anch’essa costituzionalmente tutelata.