PRECARI, VERTICE TRA ANCISICILIA E GOVERNO REGIONALE. GARANTITI FONDI AI COMUNI PER DIECI ANNI
“Si tratta in ogni caso di un punto di partenza che necessita di ulteriori tappe, prima fra tutte l’approvazione di norme derogatorie a livello nazionale per eliminare i vincoli che limitano il percorso di stabilizzazione”
Sulla vicenda precari si è svolto ieri pomeriggio un vertice tra l’AnciSicilia e il governo regionale. “Esprimiamo la nostra soddisfazione – spiegano Paolo Amenta e a Salvatore Lo Biundo, rispettivamente vice presidente vicario e vice presidente dell’AnciSicilia – perché il governo regionale, con mille difficoltà, è riuscito ad abbozzare una norma con cui dà la possibilità ai precari di ottenere la proroga dei propri contratti e ha, finalmente, accolto la proposta fatta nei mesi scorsi dalla nostra associazione assicurandoci che saranno assegnati ai comuni, per i prossimi 10 anni, fondi da destinare alla stabilizzazione del personale precario”.
“Si tratta in ogni caso – aggiungono Amenta e Lo Biundo – di un punto di partenza che necessita di ulteriori tappe, prima fra tutte l’approvazione di norme derogatorie a livello nazionale per eliminare i vincoli che limitano il percorso di stabilizzazione. Di sicuro noi faremo la nostra parte per dare al personale precario la serenità che merita. Infine, proprio per affrontare al meglio le problematiche relative alla stabilizzazione sarà istituito un tavolo di lavoro che vedrà impegnata la nostra Associazione, la Regione e i sindacati”.
“Vogliamo, infine, esprimere la solidarietà della nostra Associazione – concludono Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente vice presidente vicario e segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani – al sindaco di Enna che in questi giorni sta facendo lo sciopero della fame con l’obiettivo di garantire un futuro ai precari. Ci auguriamo che le rassicurazioni del governo regionale circa le indicazioni sottoposte dall’AnciSicilia, possano contribuire a far cessare la protesta di Paolo Garofalo e a rasserenare gli animi dei lavoratori”.